Il nuovo Presidente del Consiglio ha illustrato i punti del suo Governo per combattere i cambiamenti climatici. C’è fiducia per l’attenzione al green e alle zero emissioni.
Il neo Presidente del Consiglio Mario Draghi ieri era chiamato ad illustrare il suo programma al Senato, in cerca del voto di fiducia necessario per dare effettivamente il via al suo esecutivo. In quest’occasione, tra tutti gli argomenti trattati, il Premier ha accennato anche agli obbiettivi fissati per la lotta ai cambiamenti climatici.
La trasformazione del Ministero dell’Ambiente in Ministero della Transizione Ecologica era già di per sé un forte segnale, ma molti si aspettavano che potesse non esserci continuità con il lavoro del Governo Conte. C’erano altresì dubbi per via della nomina a Ministro di Roberto Cingolani, legato in passato ad attività che non avevano nella sostenibilità un proprio fiore all’occhiello. Draghi, invece, ha per ora messo a tacere i dubbi, certificando un impegno del Governo verso la sostenibilità, con una visione ampia e che abbraccia diversi settori.
Il Presidente ha parlato indirettamente anche di auto elettriche, quando nel suo discorso ha citato “le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica”, ovvero le colonnine di ricarica, che ancora oggi sono un limite in Italia. La volontà di migliorare la rete di ricarica lascia anche ben sperare sul fronte degli incentivi: non avrebbe senso puntare sulla rete ma poi penalizzare le vendite. Tutto il settore automotive ovviamente spinge per incentivi generalizzati, e non solo per le auto a zero emissioni, per cui l’esecutivo avrà il suo bel da fare per accontentare tutti e trovare il giusto equilibrio.
Nel discorso non è mancato un passaggio sulle energie rinnovabili, ed anche qui appare chiaro l’appoggio al lavoro iniziato dal vecchio Governo. L’Italia sta avendo una buona spinta al settore grazie alle detrazioni fiscali al 50% e al 110%, e c’è quindi speranza che si possa continuare su questa linea. Anche perché Draghi cita esplicitamente il il traguardo fissato dall’Unione Europea per le neutralità delle emissioni di CO2, il 2050.
Ha trovato un piccolo spazio anche l’idrogeno, argomento ormai ricorrente quando si parla di attività future legate all’ecologia. Inutile tornare ora sui dubbi riguardanti questa tecnologia, anche perché ci sono ambiti dove ha dimostrato di poter essere applicabile.
Le premesse dunque sono positive, resta da vedere quante delle cose citate resteranno solo buoni propositi, oppure quante si trasformeranno in provvedimenti reali.
Fonte dmove.it – Articolo di Massimiliano Zocchi