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Terni, l’autolavaggio in viale Prati non s’ha da fare: no dal Comune

La richiesta era stata del novembre 2019, poi la Conferenza di servizi e l’esito negativo a due anni dall’avvio dell’iter

Due anni di iter e nulla di fatto tra presentazione di progetti, richiesta di integrazioni e modifiche dell’intervento. La particolare situazione riguarda un’area di viale Prati, a Terni, di fatto confinante con la cosiddetta zona ‘Ternanello’: il Comune ha bocciato l’istanza avanzata il 12 novembre 2019 da un 33enne di nazionalità egiziana conduttore del lotto oggetto di intervento per – in estrema sintesi – la realizzazione di un autolavaggio. Il dirigente all’urbanistica di palazzo Spada, Claudio Bedini, ha firmato il documento che chiude negativamente la Conferenza di servizi decisoria indetta nel marzo del 2020. Questione di viabilità.

Cosa si voleva fare. Il problema

L’intervento prevedeva la posa di due container da 6×2,44 per un ufficio ed uno spogliatoio con superficie utile coperta inferiore ai 30 metri quadrati. Più una struttura amovibile per il lavaggio a mano delle auto da 18×5 metri. Nulla di particolare su due piedi, con la procedura che ha visto interessate per vari aspetti la Regione, l’Auri, l’Arpa e gli uffici comunali. Fatto sta che l’iter si è concluso con il no della direzione urbanistica dopo il controllo dell’elaborato tecnico: a far scattare la bocciatura alcune anomalie riscontrate per l’ingresso e l’uscita dalla zona. «Ad oggi sono previsti – si legge in un documento firmato dal funzionario Angelo Porchetti – praticamente a 90° rispetto alla strada principale, vanno riprogettati in modo da agevolare dette manovre mediante la realizzazione di appropriati raccordi planimetrici, tenendo in debita considerazione la presenza del marciapiede e della pista ciclabile e di conseguenza il loro regolamentare segnalamento come previsto dalla vigente normativa di riferimento». Era il gennaio 2021.

Lo stop

A questo punto l’ufficio circolazione e traffico ha chiesto delle modifiche per superare l’anomalia, mentre la società ha chiesto la proroga dei termini per la nuova documentazione riguardante un nuovo passo carrabile. La concessione è arrivata. Si arriva a marzo 2021 e la società in questione ha trasmesso un’altra soluzione progettuale. Niente da fare, bocciata anche questa dallo stesso ufficio. Infine è sopraggiunta la scadenza del termine perentorio entro il quale gli enti dovevano esprimere il parere: dopo un anno e mezzo la conferenza di servizi si è chiusa con esito negativo. Per ora l’autolavaggio lì non s’ha da fare. Uno attivo è a poche decine di metri di distanza.

Fonte umbriaon.it – Articolo di S.F.

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