Economia circolare, dalla mucca alla pompa. Ecco il primo carburante green.

La crisi energetica porta a escogitare soluzioni alternative a combustibili fossili. E l’azienda agricola Bosco Gerolo, a Rivergaro, in provincia di Piacenza, ha fatto sì di ricavare dall’allevamento di mucche non solo il latte e i formaggi che vengono venduti direttamente ai consumatori ma anche un biogas di qualità per la auto a metano.

I liquami e il letame prodotti in stalla dalle mucche, spiega Coldiretti, vengono mescolati ai residui della lavorazione dei cereali per l’alimentazione degli animali, dalla paglia agli stocchi di mais, e messi a fermentare in un impianto che somiglia a una sorta di grande pentola a pressione. Il gas prodotto viene quindi trasferito in un impianto di upgrading dove viene completamente purificato e stoccato in grandi bombole che alimentano il distributore, capace di fare il pieno a 100 macchine al giorno mentre gli scarti vengono usati per concimare i terreni. Il primo distributore a km zero – rivela Coldiretti – sta riscuotendo un successo clamoroso con decine di automobilisti in fila per fare il pieno “a km zero”, peraltro molto più conveniente.

Con gli aumenti di elettricità e gas, la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l’agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green.

Ma un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito ed ecosostenibile senza sottrarre terra alle coltivazioni ma utilizzando solo i tetti proprio delle stalle, oltre che di cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole ma superando a livello europeo il limite dell’autoconsumo come barriera agli investimenti agevolati.

Fonte finanzaonline.com – Articolo diAlessandra Cappello

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