Il test condotto dal videomaker Luca Palestini ha portato alla luce un problema con l’uso della “tessera virtuale” per la ricarica delle auto elettriche. Questo sistema consente di ricaricare il veicolo elettrico avvicinando il proprio smartphone alla colonnina, grazie alla tecnologia NFC che permette pagamenti contactless. L’idea è di semplificare il processo di ricarica, eliminando la necessità di utilizzare app specifiche o card RFID fisiche, che spesso sono difficili da gestire, e che in alcuni casi anche a pagamento. L’utente, infatti, può effettuare la ricarica direttamente tramite il proprio telefono, senza doversi preoccupare di portafogli o dispositivi aggiuntivi.
Il problema però emerge quando si prova a utilizzare questa tecnologia in alcune stazioni di ricarica. Luca ha testato la funzionalità presso le stazioni di ricarica degli operatori Atlante ed Enel X Way. Da un lato, presso alcune colonnine Atlante, la ricarica tramite smartphone non ha funzionato affatto. Nonostante più tentativi, la colonnina non è riuscita a riconoscere il dispositivo, bloccandosi sulla scritta “Autenticazione non riuscita”. Tuttavia, quando Luca ha utilizzato una tessera fisica di un altro operatore, la ricarica è partita senza problemi. Questo ha sollevato il sospetto che il problema fosse legato al software della colonnina o alla tecnologia della tessera virtuale.
Per testare ulteriormente il problema, Luca ha provato la stessa operazione presso le stazioni Enel X Way. Qui, la ricarica ha funzionato regolarmente su alcune colonnine più vecchie (quelle da 50 kW), ma non sulle stazioni più moderne da 70 kW. Il sistema di pagamento tramite tessera virtuale ha quindi mostrato difetti di compatibilità con alcune colonnine, in particolare quelle più recenti, suscitando il dubbio che la causa possa essere legata all’hardware.
La conclusione di Luca è che il problema potrebbe risiedere nell’hardware delle colonnine, prodotto da Alpitronic, azienda leader nel settore delle colonnine di ricarica. Alpitronic fornisce tecnologie a molti degli operatori più importanti nel mondo, compresi quelli americani, quindi sarebbe utile capire se la causa del malfunzionamento risiede nel loro hardware. La speranza è che questo problema venga risolto in breve tempo, in modo da garantire una maggiore affidabilità e comodità per gli utenti che desiderano utilizzare la tessera virtuale per la ricarica del loro veicolo elettrico.