Inviato a Bruxelles per le osservazioni lo schema di decreto Interno-Mit. Per adeguarsi ci saranno 90 giorni dopo l’entrata in vigore (articolo di Quotidiano Energia).
Arrivano le nuove norme antincendio per gli impianti di gas naturale per autotrazione, sia compresso che liquefatto, alimentati da serbatoi fissi di Gnl non superiori a 50 tonnellate.
Lo schema di decreto interministeriale, del ministero dell’Interno di concerto il Mit, è stato trasmesso alla Commissione europea e resterà aperto alle osservazioni degli altri Stati membri fino al 4 gennaio 2021. Al termine dello status quo si potrà procedere con l’attuazione del decreto e delle nuove specifiche.
Il provvedimento si compone di sette articoli e un corposo allegato con le regole tecniche per la prevenzione degli incendi. Le disposizioni si applicano “agli impianti fissi di distribuzione carburante per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto” sia di nuova realizzazione che “esistenti nel caso di interventi di ristrutturazione, anche parziale, o di ampliamento, successivi alla data di pubblicazione del decreto”. Gli impianti esistenti dovranno adeguarsi alle norme di esercizio entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.
Sono esclusi dalle disposizioni gli impianti fissi di distribuzione carburante che, alla data di entrata in vigore del decreto, dispongano di un progetto approvato dal Comando dei vigili del fuoco.
Le stazioni “mobili o movibili” dovranno essere in linea con quanto previsto per gli impianti fissi, anche se non sono applicabili le medesime prescrizioni sull’ancoraggio alla platea e sulle selle e i supporti che sostengono i serbatoi.
Per quanto riguarda l’ubicazione degli impianti fissi, si specifica che questi non possono sorgere nelle “aree destinate a verde pubblico e a meno di 200 metri da aree in cui la densità media dell’edificazione sia superiore a tre metri cubi per metro quadrato”.
Le nuove disposizioni – che prendono le mosse dalla direttiva 2014/94/Ue (Dafi) – hanno l’obiettivo di minimizzare le cause di rilascio accidentale di gas, incendio ed esplosione, di ridurre la frequenza delle operazioni di riempimento dei serbatoi fissi e di agevolare gli interventi di soccorso dei vigili del fuoco.
Fonte ANSA/Quotidiano Energia