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Ecco come si muove l’industria Ue sul bio-Gnl

L’iniziativa tra spunto da un documento congiunto pubblicato da European Biogas Association, Gas Infrastructure Europe, NGVA Europe e SEA-LNG che invita l’Unione europea a riconoscere il potenziale del bio-Gnl

L’industria Ue del settore punta a sostenere un crescente utilizzo del bio-Gnl come carburante per i trasporti in Europa per aiutare a decarbonizzare quello pesante e quello delle spedizioni in modo “veloce ed economico”. L’iniziativa tra spunto da un documento congiunto pubblicato da European Biogas Association, Gas Infrastructure Europe, NGVA Europe e SEA-LNG che invita l’Unione europea a riconoscere il potenziale del bio-Gnl per raggiungere gli obiettivi nelle emissioni di gas serra.

COS’È IL BIO-GNL
Il Bio-Gnl è una versione sostenibile del Gnl prodotto dalla digestione anaerobica di materia organica come cibo o rifiuti animali. Molti gruppi industriali hanno affermato che la produzione Ue di bio-Gnl è destinata ad aumentare di dieci volte entro il 2030 e utilizzato insieme al Gnl può aiutare a ridurre le emissioni di CO2.

UNA MISCELA DI BIO-GNL AL 40% AIUTERÀ A RIDURRE DEL 55% LE EMISSIONI DI CO2
Si prevede che il trasporto pesante di Gnl dell’Ue raggiungerà le 280.000 unità entro il 2030. “L’utilizzo di una miscela di bio-Gnl al 40% aiuterà a ridurre del 55% le emissioni di CO2 di questi camion”, hanno affermato nel documento le associazioni.
Ciò può essere ottenuto utilizzando solo il 10% – o 40 TWh – della produzione totale di bio-Gnl dell’Europa pari a circa 380 TWh.

SETTORE MARITTIMO
Nel settore delle spedizioni marittime, i gruppi hanno affermato che il 50% degli ordini di navi portacontainer di grandi dimensioni oggi sono alimentati a Gnl o pronti per la conversione, sottolineando, dunque, il potenziale che il bio- Gnl potrebbe avere.
“Il 20% della miscela di bio- Gnl nel trasporto marittimo ridurrebbe le emissioni di CO2 fino al 34%”, hanno affermato.
La più grande operazione di rifornimento di Gnl al mondo fino ad oggi è stata completata a Rotterdam la scorsa settimana, fornendo 17.300 m3 di gas liquefatto a una nave portacontainer francese, il 13% del quale era bio-Gnl.

NON SERVONO ADATTAMENTI TECNOLOGICI
I gruppi industriali hanno affermato che il bio-gas liquefatto può essere trasportato utilizzando l’infrastruttura Gnl esistente senza ulteriori adattamenti tecnologici o costi aggiuntivi.
“Per questo motivo, il supporto delle infrastrutture Gnl è fondamentale per garantire lo sviluppo del bio- Gnl nei prossimi anni”, hanno affermato le associazioni.
L’Ue ha 53 porti in cui è disponibile il rifornimento di Gnl e oltre 330 stazioni di rifornimento.
Le associazioni hanno affermato che il numero di stazioni di servizio aumenterà “in modo esponenziale” nei prossimi anni addirittura di sei volte, raggiungendo le 2.000 unità entro il 2030.

DISPONIBILE E ADATTO A ECONOMIE DI SCALA
Harmen Dekker, direttore della European Biogas Association, ha affermato che il bio- Gnl è disponibile oggi e ampiamente “scalabile domani” come si legge su S&P Global Platts.
“È un carburante a emissioni zero sostenibile e competitivo in termini di costi se teniamo conto di tutte le esternalità positive della catena del valore del bio-Gnl – ha affermato Dekker -. Per garantire il massimo potenziale di produzione e il massimo beneficio per i consumatori Ue, la nuova revisione della direttiva sulle energie rinnovabili dovrebbe integrare più materie prime come i residui che non possono essere utilizzati per altri scopi e colture secondarie. L’Ue deve anche creare un mercato unico per il biometano e il bio-Gnl facilitando lo scambio di volumi e certificati attraverso i confini dell’Ue senza barriere tecnologiche o politiche”.
Roxana Caliminte, Vice Segretario generale, Gas Infrastructure Europe, ha sottolineato che l’infrastruttura Gnl esistente può essere utilizzata con poche o nessuna modifica: “Non ci sono asset bloccati – solo effetti di scale-up per bio-Gnl climaticamente neutro”.

COME SI MUOVE L’INDUSTRIA (ANCHE IN ITALIA)
L’industria si sta già muovendo per sviluppare la capacità di produzione di bio-Gnl. Nordsol, insieme ai partner Renewi e Shell, ha annunciato la scorsa settimana l’inizio della costruzione del primo progetto bio-Gnl Renewi, una società di riciclaggio con sede nel Regno Unito, raccoglierà i rifiuti organici in tutti i Paesi Bassi e li convertirà in biogas, lasciando Nordsol a liquefare il prodotto. Successivamente, Shell venderà il volume presso le sue stazioni di rifornimento di Gnl.
Il combustibile bio ha anche guadagnato terreno nello spazio dei bunker, con il fornitore olandese di Lng Titan che ha annunciato a luglio di aver ricevuto una sovvenzione europea per sviluppare ed espandere una catena di approvvigionamento di bio-Gnl introducendo tre chiatte bunker a Zeebrugge, Rotterdam e Lubecca.
Il 19 novembre, la francese Air Liquide ha annunciato l’intenzione di costruire due impianti di biometano in Italia, che saranno accompagnati da una stazione di rifornimento per la fornitura di bio-Gnl.

Fonte energiaoltre.it – Articolo di Alessandro Sperandio

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