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La targa prova è uno strumento di lavoro

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: perché, soprattutto in un periodo di emergenza socio sanitaria da pandemia come l’attuale, un lavoratore, oltre ad affrontare evidentissime difficoltà economiche, per lavorare deve essere anche multato?

Nelle ultime settimane, infatti, in varie zone d’Italia, operatori del settore automotive sono sistematicamente sanzionati con multe pesantissime solo perché utilizzano la targa prova per lavorare.

Ciò non dovrebbe assolutamente succedere perché gli operatori del settore auto, con la targa prova, ci lavorano e non hanno bisogno di essere ulteriormente messi in ginocchio perché oggi lavorare significa sopravvivere. La targa prova, infatti, è uno strumento di lavoro molto importante.

“Vogliamo sollecitare le istituzioni e in particolare il Ministero degli Interni affinché intervengano tempestivamente emanando una nuova circolare che metta fine a queste sanzioni su tutto il territorio nazionale”. E’ quanto dichiarato da Andrea Gaspari Presidente di Assonauto (Associazione Nazionale Rivenditori Auto).

“Anche il Ministero dei Trasporti – aggiunge Gaspari – non può rimanere indifferente e deve intervenire con la massima urgenza istituendo un tavolo tecnico che abbia come obiettivo la soluzione di questo problema che sta mettendo severamente in crisi un’intera categoria”.

Tempestività, trasparenza e chiarezza sono assolutamente indispensabili. La sentenza numero 17665 del 25/8/2020 va’ modificata perché ha aperto un fronte di conflitto fra gli operatori del settore, le istituzioni e gli apparati burocratici. La targa prova, infatti, è considerata una deroga alla mancanza della carta di circolazione, quindi dell’immatricolazione; in questo modo, non può essere utilizzata su veicoli immatricolati e circolanti per prove tecniche, controlli, collaudi e spostamenti lavorativi.

“Le autorità competenti – precisa Gaspari – devono intervenire solo quando la targa prova venga utilizzata impropriamente mentre gli utilizzi professionali vanno tutelati e salvaguardati. Anche perché, l’uso della targa prova, ha un costo non indifferente”.

L’operatore – aldilà dei concessionari stiamo parlando di oltre 13.000 persone sparse su tutto il territorio nazionale – deve avere la possibilità di usare la targa prova per testare l’auto nuova, usata o riparata che sia; per portarla al lavaggio o per fare rifornimento di carburante. Il tutto, senza correre il rischio di essere sanzionato con multe pesantissime.

Fonte motori.tiscali.it

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