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Effetto Dpcm su benzina e gasolio, consumi petroliferi di novembre a -16%

Previsioni del -17% per l’intero 2020. La domanda di carburanti è stata ridotta fortemente dei limiti sanitari nelle regioni rosse e arancione

L’effetto Dpcm sui consumi: in novembre nuova frenata per la domanda petrolifera italiani, che segna -16% rispetto al novembre 2019 e riflette con precisione gli effetti delle disposizioni del Dpcm sanitario del 3 novembre, quello con le regioni a colori che era stato emanato per fronteggiare la seconda ondata dell’epidemia e che ha limitato gli spostamenti.
Benzina e gasolio insieme mostrano un calo del 17,7%, soprattutto per l’entrata in zona rosse e arancione di diverse Regioni a forte mobilità che, sommate insieme, lo scorso anno avevano rappresentato il 75% dei carburanti venduti in Italia.

Per il mese di dicembre le compagnie petrolifere di raffinazione e distribuzione aderenti all’Unem stimano un calo dei volumi complessivi, rispetto al 2019, sullo stesso ordine di grandezza di quello di novembre, confermando la flessione attesa su base annua superiore ai 10 milioni di tonnellate (-17%).
Ancora un segno molto negativo in novembre per il carburante per aerei (-65%) che non mostra alcune segnale di recupero. Le riasfaltature segnano una crescita dei bitumi (+59,8%), mentre i lubrificanti confermano la tenuta dei mesi precedenti.

I tre colori del contagio
In dettaglio, i consumi petroliferi di novembre, ammontati a circa 4 milioni di tonnellate, con un decremento del 16% (766mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2019, riflettono integralmente gli effetti delle disposizioni del Dpcm del 3 novembre, che dal 6 novembre al 3 dicembre ha diviso l’Italia nei tre colori del contagio e ha introdotto ulteriori misure, particolarmente severe per le zone ad alta e massima gravità, che hanno limitato fortemente le possibilità di spostamento, intervenendo anche sulle chiusure di esercizi commerciali.
I consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), con un giorno lavorativo in più, sono risultati pari a 2 milioni di tonnellate, di cui 0,4 milioni di benzina e 1,6 milioni di gasolio, con un decremento del 17,7% (430mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2019.
A pesare sui consumi di carburanti è stata l’entrata in zona rossa inizialmente di quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Calabria) e successivamente di altre tre regioni (Campania,Toscana e Provincia autonoma di Bolzano), con la presenza di altre dieci in zona arancione.
Complessivamente, le zone rosse e arancioni hanno infatti rappresentato il 75% dei volumi dei carburanti erogati sul territorio nazionale nel 2019.
A ciò va aggiunta la riduzione dei consumi anche nelle zone gialle dovuta alle limitazioni a diverse attività commerciali e ai divieti di spostamenti in specifiche fasce orarie.

Meno carburanti
In particolare la benzina totale ha mostrato un calo del 27,1% (-151.000 tonnellate), analogo l’andamento della benzina venduta sulla rete (-27,7%), sempre rispetto a novembre 2019; il gasolio autotrazione evidenzia un decremento del 14,9% (-279.000 tonnellate), mentre il gasolio venduto sulla rete una flessione del 23,1%, in conseguenza di un andamento meno negativo del gasolio extra-rete usato soprattutto per il trasporto merci (-7,6%).
Ancora molto negativo per il carburante per aerei che, con un -65% rispetto allo stesso mese del 2019, non mostra alcun segnale di recupero, sebbene la componente dell’aviazione militare,ancora in forte crescita (+121,6%), abbia leggermente attenuato il drastico calo degli usi di jet fuel per l’aviazione civile (-71,6%).
Tra i principali prodotti petroliferi si conferma in territorio positivo, anche per questo mese, il bitume che fa registrare un vero e proprio exploit (+59,8%), dovuto ad una generalizzata attività di manutenzione stradale anche a livello comunale e alla forte richiesta del comparto industriale.
Positivi anche il gasolio agricolo (+19,9%), spinto da un mese particolarmente poco piovoso, ed i lubrificanti che confermano i segni di tenuta dei mesi precedenti (+2,8%).

Fonte ilsole24ore.com – Articolo di J.G.

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