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Gasolio annacquato, aumentano le vittime: scattano altre tre denunce

L’invito, sempre lo stesso: segnalare immediatamente tutto alle Fiamme gialle. Grazie alle segnalazioni degli utenti è stato possibile bloccare subito il distributore
Gasolio annacquato, vittime in aumento. L’operazione della Guardia di Finanza del Gruppo di Cassino ha permesso di mettere nero subianco una truffa a doppia matrice: quella nei confronti dei consumatori e quella nei confronti dello Stato. La Guardia di Finanza di Cassino, dopo le prime segnalazioni giunte dopo un weekend nero per gli automobilisti rimasti a piedi hanno effettuato mirati accertamenti, riscontrando una percentuale altissima di acquanelle cisternedi unapompa di benzina della città martire. Oltre una decina di auto e mezzi pesanti, nell’immediatezza, hanno digitato il 117 segnalando di essere rimasti a piedi dopo aver fatto benzina allo stesso distributore. Ora il numero sta salendo: altre tre le denunce presentate al Gruppo di Cassino, diverse le persone cha stanno contattando studi legali della città per fare lo stesso.

L’invito, sempre lo stesso: segnalare immediatamente tutto alle Fiamme gialle. Grazie alle tempestive segnalazioni da parte degli utenti è stato possibile bloccare subito il distributore: al termine dell’intervento, a seguito delle analisi effettuate, è stato possibile riscontrare, all’interno dei serbatoi di gasolio la presenza di una quantità d’acqua superiore al 97% del limite consentito dalla normativa comunitaria di riferimento. L’intero impianto di distribuzione e 20.754 litri di prodotti petroliferi custoditi nei quattro serbatoi sotterrati, mentre il responsabile della stazione di servizio, un uomo di 51 anni del posto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica della città martire per frode nell’esercizio del commercio.
Adoc sempre in campo
L’importanza di intervenire subito era stata ribadita anche dall’av vocato Mercedes Galasso, consulente legale dell’Adoc Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori che ha sottolineato anche come il conducente di un mezzo che abbia subito una truffa simile abbia piena facoltà di tutelarsi ma anche di rivalersi procedendo con una diffida nei confronti del distributore e del marchio del gruppo interessato. Ovviamente dopo aver effettuato tutte le segnalazioni del caso alle autorità competenti, come la Guardia di Finanza.

Fonte ciociariaoggi.it – Articolo e foto di Carmela Di Domenico

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