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Benzinai e furbetti del Cashback: interviene FIGISC

I benzinai sembrano essere diventati il bersaglio preferito da chi per scalare la classifica del Super Cashback sta eseguendo un gran numero di transazioni ravvicinate, spesso dal valore pari a pochi centesimi di euro. Abbiamo documentato alcuni casi su queste pagine nelle ultime settimane, a Trescore Cremasco (CR), a Caraglio (CN) e a Nervesa della Battaglia (TV), quest’ultimo con addirittura 148 pagamenti in meno di un’ora e mezza. Un problema da affrontare con urgenza per due ragioni: anzitutto per evitare che i gestori delle stazioni di servizio si trovino a dover pagare un eccessivo accumulo di commissioni per i movimenti, poi per scongiurare che la dinamica possa falsare l’iniziativa a scapito di chi partecipa in modo onesto.
Super Cashback: furbetti e self service, soluzioni al vaglio
Doveroso sottolineare che la pratica non è vietata. Di fatto non vi è alcun impedimento formale e non costituisce un illecito con le transazioni che vengono correttamente registrate da IO e dalle altre applicazioni supportate. Va però messo un freno: è il primo dei 10 punti che abbiamo stilato individuando le criticità fin qui emerse in relazione al Cashback di Stato e proponendo altrettante possibili soluzioni.

Introdurre un limite al numero di pagamenti ravvicinati eseguiti presso il medesimo commerciante potrebbe costituire una soluzione tecnicamente percorribile in virtù del fatto che il sistema riceve un identificativo relativo al negozio e può utilizzarlo come discrimine per la gestione di un filtro legato all’orario dell’operazione.
Qualcuno ha ipotizzato di limitare i pagamenti presso lo stesso esercente ad uno al giorno, ma ciò penalizzerebbe chi ad esempio sceglie la carta di credito o l’app per pagare il caffè al bar. E se fosse non più di uno ogni due ore? Questo potrebbe scoraggiare pratiche poco utili allo scopo quali lo smezzare la spesa al supermercato, l’effettuare più rifornimenti in pochi minuti e altre simili malsane forzature.”

Sul tema è intervenuto oggi Bruno Bearzi, Presidente Nazionale di FIGISC Confcommercio (Federazione Italiana Impianti Stradali Carburanti), nel corso di un’intervista concessa al programma Due di Denari in onda su Radio 24. Riportiamo di seguito le sue parole.

Non essendo stato posto un limite minimo alle transazioni o alle transazioni multiple accade che durante l’orario di chiusura notturno molti, definiti giustamente “furbetti del Cashback”, arrivano ai nostri impianti e fanno erogazioni da 50 centesimi o da 1 euro eseguendo 10 o 20 operazioni una dietro l’altra per salire in questa classifica dei 100.000.”

Questo il problema. E la soluzione? Non abbiamo modo di sapere quando arriverà né in che forma, ma dalle parole di Bearzi si apprende che se ne sta discutendo. Non possiamo che condividere la volontà di introdurla nel minor tempo possibile.

Dalle interlocuzioni che ho avuto, informali, con l’Amministrazione, sembrerebbe che essendo a conoscenza del problema e comunque sollecitati da noi, qualche iniziativa sarà presa a breve. Mi auguro che sia nel tempo più breve possibile, anche perché si va a penalizzare chi si comporta in maniera corretta.

Rimane da capire chi si caricherà sulle spalle il compito di intervenire su un’iniziativa già a regime: i gestori delle stazioni di servizio, i sistemi che regolano l’erogazione del carburante, chi a livello istituzionale si sta occupando del progetto Cashback o altri?

Fonte punto-informatico.it

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