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Cashback, i benzinai sul piede di guerra: scoppia il caso “furbetti”

Il deputato di Forza Italia Luca Squeri invia una missiva al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per segnalare frazionamenti “artificiosi” dei pagamenti presso i rivenditori con l’obiettivo di scalare la classifica per il SuperCashback. Ma sarà complesso venirne a capo.

Micro-pagamenti, anche nell’ordine di pochi centesimi, effettuati presso gli stessi rivenditori con l’obiettivo di accumulare un numero elevato di transazioni e scalare la classifica del SuperCashback che prevede un rimborso di 1500 euro per i 100mila partecipanti al Piano di Stato (qui la Guida CorCom). E scoppia il caso “furbetti” del Cashback.

A segnalare la questione al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è il deputato di Forza Italia Luca Squeri che in una lettera (qui il documento) si è fatto portavoce delle lamentele dei rivenditori e in particolare di quelle dei benzinai, a quanto pare i più subissati dalle richieste di frazionamento dei pagamenti da parte dei consumatori iscritti al Cashback. “Lascia sconcerto e desta forte preoccupazione quanto sta avvenendo presso numerosi impianti di distribuzione carburanti, laddove singole operazioni di rifornimento vengono frazionate ripetutamente, per importi minimi, con l’intento di raggiungere il maggior numero possibile di transazioni necessarie, come noto, per l’ottenimento dei benefici legati al meccanismo del CashBack”, si legge nella missiva in cui si evidenzia però un vulnus normativo e dunque l’impossibilità di prevedere provvedimenti a carico dei “furbetti”.

Se nella prima bozza del decreto attuativo del Piano Cashback era stata previsto il divieto di frazionamento dei pagamenti presso il medesimo esercente, la clausola è stata poi eliminata nel testo definitivo poiché avrebbe comportato di fatto l’impossibilità per i consumatori di vedersi riconosciute le transazioni effettuate regolarmente e non con secondi fini, si pensi ad esempio agli acquisti presso i supermercati effettuati in momenti diversi della giornata. Secondo quanto riferisce il Messaggero PagoPA, la società che ha in capo la gestione dell’AppIO attraverso cui vengono contabilizzate le transazioni, starebbe avviando una serie di controlli. Ma le cose non stanno affatto così: è il Ministero dell’Economia l’unico titolato a disporre eventuali verifiche ma a patto che venga rivisto il regolamento e che dunque siano previste penali o esclusioni di sorta. E al momento il Mef non ha disposto alcuna revisione del regolamento. Di qui la richiesta di Squieri al ministro di un “Suo immediato intervento prevedendo l’esclusione dal computo ai fini del beneficio delle operazioni effettuate nelle suddette modalità”. Ma non sarà facile sbrogliare la matassa.

Intanto è atteso l’aggiornamento dell’AppIO per sanare una serie di malfunzionamenti che si sono verificati a partire dalla fase sperimentale e che ancora sussistono e soprattutto per facilitare la registrazione della carte di credito e debito nella piattaforma a seguito delle difficoltà segnalate da molti utenti in particolare relativamente al meccanismo che costringe a caricare due volte la medesima carta per usufruire della modalità Pagobancomat.

Fonte corrierecomunicazioni.it

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