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Biometano, il 19% del metano usato in autotrazione è di origine bio.

Secondo una stima elaborata da Federmetano, a fronte dei circa 155 mln di Sm3 di biometano prodotti nel 2020 da 22 impianti attivi sul territorio nazionale (cui se ne sono aggiunti altri due in questi primi due mesi del 2021, per un totale di 24 impianti in produzione oggi in Italia) e il consumo di circa 817 mln di Sm3 di CNG nel 2020 (fonte dati: SFBM), la percentuale di biometano utilizzata nei trasporti nel 2020 è pari al 19%.

Se già oggi il 19% del metano usato in autotrazione è di origine bio, allora già oggi 1/5 del rifornimento di tutte le auto a gas naturale in Italia è effettuato con carburante eco-compatibile e 2,04 miliardi di km ogni anno sono percorsi, dal milione di auto a metano, a impatto zero.

Un risultato importante e che certamente deve essere incrementato per consentire al nostro Paese di traguardare una mobilità sostenibile, dal punto di vista sia ambientale sia economico e sociale, in modo immediato.

L’utilizzo del biometano in autotrazione comporta: abbattimento delle emissioni di CO2; impatto ambientale pari a quello dei veicoli elettrici alimentati da fonte rinnovabile; sviluppo sostenibile che genera ricadute economiche sul territorio; crescita e innovazione per il sistema produttivo italiano con effetti positivi sul piano occupazionale.

Federmetano lavora affinché il biometano sia sempre più riconosciuto come soluzione vincente per traguardare una mobilità eco-compatibile e auspica che tutto il biometano che si andrà a produrre al 2030, pari a 8 mld Sm3 secondo quanto riportato nella Strategia Energetica Nazionale ed. 2017, possa essere utilizzato per l’autotrazione e che quindi il 15% dei mezzi circolanti possa muoversi a biometano, ovvero con energia 100% rinnovabile.

I vantaggi del biometano
Non dimentichiamo che, considerando il modello “From Well-to-Wheel“, il biometano —sia compresso sia liquefatto — consente una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 che può andare dall’80% fino al 180% rispetto ai carburanti tradizionali, quando si utilizza rispettivamente gas rinnovabile generato da FORSU o da reflui zootecnici, poiché in questo processo il metano che sarebbe altrimenti rilasciato in atmosfera è recuperato e utilizzato.

Fonte quotidiano.net – Articolo di Francesco Forni

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