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L’irresistibile ascesa dell’auto elettrica e la necessità di infrastrutture.

Lo studio Accenture ha analizzato la crescita della mobilità “green” nel mondo e le sue criticità.

La vertiginosa crescita dei veicoli elettrificati rappresenta un unicum nel mercato mondiale dell’automobile privata ed attraverso l’indagine “Electric Vehicle; more than a powertrain”, Accenture ha analizzato i motivi dell’ascesa, le prospettive per il futuro delle vetture ecologiche ed il ruolo delle nuove tecnologie nel plasmare sia le differenti soluzioni di trasporto urbano multimodale che l’evoluzione dei modelli industriali basati sulla economia circolare.

Nella sua ricerca dedicata all’ecosistema energetico inerente alla mobilità elettrificata, Accenture pone l’enfasi sulla centralità dei quattro “Case” (Connected, Autonomous, Shared, Electrified) nell’ottimizzare l’efficienza dei trasporti condivisi e nel promuovere il cambio di paradigma attraverso la produzione di automobili più sostenibili grazie all’utilizzo di materiali riciclabili e la capacità di recuperare le batterie estraendo i minerali al loro interno. Tra i fattori che stanno accelerando la transizione, la multinazionale di consulenze strategiche identifica i regolamenti ed incentivi governativi (dalle più severe norme sulle emissioni ai sussidi/incentivi all’acquisto), lo sviluppo di infrastrutture/tecnologie e la crescente predisposizione del cliente non solo verso l’idea di possedere un mezzo elettrico, ma anche nella maggiore consapevolezza sull’impatto ambientale delle proprie scelte. Le soluzioni di mobilità sostenibile – sottolinea il report – sono particolarmente importanti per le nuove generazioni mentre la crescente disponibilità di colonnine di ricarica così come le innovazioni tech e le sempre maggiori capacità delle batterie, rappresentano ulteriori ed importanti incentivi.

Lo studio Accenture rileva infatti che già oggi, il 45 per cento dei fornitori di car sharing ha una flotta completamente elettrica e che entro il 2025, i nuovi veicoli saranno tutti connessi. Le stime per il 2030 parlano di almeno il 30 percento di vetture con propulsione full-electric ma perché ciò accada – scrive lo studio – l’industria deve lenire le preoccupazioni dei clienti sul tema autonomia, abbattere l’elevato costo delle batterie ed assicurare la totale sostenibilità dei veicoli elettrici. Per affrontare con successo queste sfide, i costruttori dovranno definire una strategia di evoluzione tecnologica e sviluppare piattaforme dedicate: “Gli anni 20 saranno il decennio della transizione elettrica con la combinazione di diversi elementi. Non si dibatte più sul se, ma piuttosto sul quando e con quale velocità avverrà il cambiamento” ha dichiarato Teodoro Lio, Automotive e Mobility Lead di Accenture Europe.

La e-mobility è insomma il fulcro di una rivoluzione ed un elemento prospettico ai macro temi dell’attualità quali condivisione, connettività e sviluppo della guida autonoma. I paesi leader nel campo mobilità elettrica sono attualmente Cina, Europa, Stati Uniti ed il report spiega come il governo cinese stia concretizzando il proprio impegno con infrastrutture, lo sviluppo della catena di approvvigionamento e sostanziosi incentivi all’acquisto che nell’insieme, rendono la Cina il più grande mercato EV del mondo.

Anche l’Europa ha moltiplicato i suoi investimenti nella produzione di EV (in primis con le case automobilistiche tedesche) e nello sviluppo per la fornitura batterie (European Battery Alliance) mentre le penali per chi non rispetta gli obiettivi emissioni, fungono da efficace deterrente.

Lo studio Accenture si occupa anche dell’Italia che sta definendo la propria strada “per rimanere rilevante nel panorama automobilistico” scrivono gli analisti della multinazionale. Corroborati dall’attenzione della politica sul tema transizione energetica, la penisola vanta numerosi progetti come il polo per vetture elettriche nel cuore della motor valley in cui il costruttore cinese Faw investirà più di un miliardo di euro e la più grande Gigafactory d’Europa (parte di Italvolt) che produrrà batterie per un corrispettivo di 45GWh dal 2024. A ciò si aggiunge la Joint Venture annunciata da Stellantis ed Engie EPS che si dedicherà alla costruzione di infrastrutture di ricarica residenziali, aziendali, pubbliche ed alla tecnologia Vehicle-to-Grid.

Ogni sfida ha i suoi ostacoli e quella della mobilità elettrificata, deve fare i conti con uno scetticismo ancora diffuso nei confronti dei veicoli elettrici ed una catena produttiva ancora in fase evolutiva: “L’affermarsi dei veicoli elettrici porta con sé sfide complesse e la convergenza di player dai diversi settori, è una delle strade per affrontarle al meglio” commenta Lio. “L’infrastruttura di ricarica – prosegue – deve mettere al centro il cliente finale e le sue esigenze relative a range e modalità di utilizzo. Nel contempo, vanno superati i comparti stagni che spesso esistono tra costruttori, utilities e produttori di energia”.

Il nuovo ecosistema mobilità, prevede Accenture, dovrà quindi includere servizi pubblici, sviluppatori di infrastrutture di ricarica, nuovi fornitori di servizi di mobilità e produttori di batterie chiamati a lavorare assieme così da garantire la redditività anche con volumi di vendita ancora limitati. Altrettanto importante, oltre a rendere il veicoli elettrico economicamente competitivo, è saper condurre il cliente verso un nuovo customer journey elettrificato con canali di contatto specifici e la garanzia di un’esperienza nuova e sostenibile in tutto il suo ciclo di vita dalla produzione allo smaltimento.

Fonte repubblica.it – Articolo di Matteo Morchini

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