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Benzina “sporca”, la compagnia paga i danni

Danni al motore dopo aver fatto rifornimento: dopo tre anni e mezzo Q8 condannata a versare 3.500 euro.

Danni al motore dopo il rifornimento di carburante? La compagnia petrolifera deve pagare. Con una sentenza il giudice di pace di Milano ha dato ragione a un automobilista che il 25 novembre 2017 si fermò per fare il pieno in una stazione di servizio Q8 alle porte di Milano. Il prologo di una battaglia legale che ora ha portato alla condanna della società Kuwait Petroleum Italia Spa, divisione italiana della Q8, a risarcire un danno patrimoniale quantificato in duemila euro, oltre al pagamento delle spese del giudizio, circa 1.500 euro. “Questa è una nuova sentenza che comprova la responsabilità non solo del benzinaio ma anche della società petrolifera per tutti i danni sofferti a causa della cosiddetta benzina sporca”, spiega Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano, associazione che ha seguito il ricorso. L’automobilista, alla guida della sua Jeep Renegade, quel giorno aveva fatto il pieno e poco dopo la vettura aveva smesso di funzionare. Guasto dovuto, a suo dire, al carburante. Così aveva portato l’auto dal meccanico, che ha effettuato riparazione e pulizia del motore l’11 dicembre.

Pochi giorni dopo un altro malfunzionamento, e una nuova tappa dal meccanico il 26 gennaio 2018. La società aveva messo sul tavolo 178 euro come risarcimento delle spese sostenute solo per la prima riparazione: una somma che, secondo l’automobilista, non copriva nemmeno in parte i danni provocati. Ha deciso quindi di presentare ricorso, e la sentenza di primo grado gli ha dato ragione. “La perizia svolta dal consulente d’ufficio non ha consentito di accertare con certezza assoluta l’esistenza del nesso causale tra il rifornimento e il danno lamentato”, scrive il giudice di pace nelle motivazioni della sentenza.

Gli stessi accertamenti “hanno però confermato la compatibilità tra i danni e l’evento”. Sulla base della perizia il giudice ha stabilito quindi che il danno è “compatibile e direttamente connesso al rifornimento di carburante effettuato” nella stazione di servizio. “Nello specifico il risarcimento offerto inizialmente era limitato a 178 euro in quanto la controparte ere disponibile a pagare solo i danni immediatamente connessi al pieno – spiega Benenti – mentre l’acqua nel motore, che non agisce immediatamente, aveva causato ulteriori danni ai quali la controparte riteneva di non doversi fare carico. Nel caso di danni causati dalla benzina è importante conservare gli scontrini o pagare con il bancomat perché va correttamente provato il luogo dove si è fatto il pieno”.

Fonte ilgiorno.it –  Articolo di Andrea Gianni

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