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Sicurezza e legalità nella distribuzione dei prodotti petroliferi

Pubblico e privato fanno squadra, grazie al corso di aggiornamento promosso da Unem per le forze dell’ordine Fvg.

Si è tenuto oggi, in modalità digitale, l’incontro di aggiornamento professionale destinato alle Forze di Polizia, dedicato al tema della sicurezza e legalità nella distribuzione dei prodotti petroliferi, organizzato da Unem, Unione Energie per la Mobilità, che riunisce e rappresenta le principali Aziende che operano in Italia nell’ambito della lavorazione, della logistica e della distribuzione.

Il corso, aperto dal Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, ha permesso un utile scambio informativo tra la componente pubblica e quella privata, ispirato alla cultura della “sicurezza partecipata” già adottata già nelle precedenti edizioni.

Unem ha affrontato la tematica dei colpi agli impianti di distribuzione di carburanti e degli oleodotti, evidenziando le diverse iniziative di proficua e costante collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno. I risultati raggiunti, più significativi sugli oleodotti, sono frutto della preziosa sinergia con il Servizio Analisi Criminale per il monitoraggio degli eventi delittuosi, al fine di fornire elementi tecnici e di valutazione utili per lo svolgimento delle attività territoriali di prevenzione e contrasto condotte da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Unem ha poi illustrato un’analisi delle principali fattispecie di frodi nella filiera della distribuzione carburanti e delle relative misure di contrasto promosse e condivise dall’Associazione, per prevenire un fenomeno che ha un impatto negative non solo sull’Erario, ma anche sulle imprese e sui consumatori.

“E’ in quest’ottica che il fenomeno deve essere affrontato – ha rimarcato il Prefetto Valenti – ovvero considerando tutti i riflessi che comporta sui diversi fruitori del prodotto e sull’Erario, come del resto è stato dimostrato dal susseguirsi di arresti e sequestri in tutte le parti d’Italia, dalla recente operazione condotta dalla Guardia di Finanza con il sequestro di beni per oltre un miliardo di euro ed una evasione fiscale di sei miliardi di euro tra accise e Iva e la vicenda che ha riguardato in sede locale la Depositi Costieri di Trieste, con il tentativo prontamente bloccato, grazie anche all’azione della Magistratura, di infiltrazione di interessi criminali in un settore così importante per l’economia locale e per i traffici portuali”.

“L’illegalità è un fenomeno degenerativo che mina alle basi la tenuta della nostra filiera e per contrastarla efficacemente – ha commentato il Presidente Unem, Claudio Spinaci – bisogna lavorare soprattutto sulla prevenzione che è strettamente legata all’automazione, alla digitalizzazione della filiera per aumentare il numero dei controlli in tempo reale. Grazie all’avvio della sperimentazione sull’e-Das, la fatturazione elettronica, il tracciamento dei lubrificanti, l’Infoil per i depositi e altre misure in via di implementazione si sono cominciati a vedere i primi risultati. Non bisogna però abbassare la guardia, anzi occorre impegnarsi ancora di più sulla strada della totale digitalizzazione”.

Un’importante giornata di confronto, quindi, che conferma una volta di più come la sinergia pubblico-privato, la collaborazione e la condivisione delle informazioni rappresentino un modello vincente per contrastare fenomeni di illegalità.

Fonte ilfriuli.it

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