NewsRassegna Stampa

Liquami e rifiuti sversati nel torrente, confermato il sequestro di un autolavaggio

Secondo l’accusa l’attività era sprovvista di un sistema di scarico autonomo.

Confermato dalla Cassazione il sequestro probatorio di un autolavaggio cittadino che risulta intestato a un uomo di origini nordafricane che a detta dei giudici avrebbe abbandonato e depositato rifiuti derivanti dalla propria attività lavorativa anche a ridosso del greto del torrente nelle immediate vicinanze. Il car wash, inoltre, sempre secondo i giudici era sprovvisto di un autonomo sistema di scarico dei liquami e di fatto lo sversamento attraverso un tubo finiva nelle fognature civili.

In questo modo i titolari, secondo l’accusa, contravvenivano alle norme che prevedono che le acque reflue provenienti dal lavaggio degli autoveicoli sono considerate come acque reflue industriali e devono essere raccolte e convogliate in appositi impianti di trattamento/depurazione e gli scarichi successivamente controllati. A novembre dello scorso anno prima il pm del tribunale lucchese e poi il gip avevano disposto il sequestro dell’intera struttura ipotizzando reati contro l’ambiente per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e contra legem.

A dicembre anche il tribunale del Riesame aveva confermato le disposizioni della magistratura cittadina e nei giorni scorsi anche la Cassazione ha dato ragione ai giudici lucchesi dichiarando inammissibile il ricorso e condannando a 3mila euro di ammenda il proprietario dell’autolavaggio. Gli ermellini hanno infatti infatti sottolineato che “lasciare la sede ed i mezzi di produzione nella disponibilità del ricorrente comporterebbe “inevitabilmente” la prosecuzione della raccolta rifiuti in violazione della normativa sulla gestione degli stessi, così protraendosi la consumazione del reato. Tanto, peraltro, anche alla luce di una significativa circostanza già sopra evidenziata, quale l’assenza di ogni indicazione – da parte dell’indagato – circa eventuali lecite modalità di smaltimento dei rifiuti prodotti dall’autolavaggio”. Il procedimento giudiziario continua.

Fonte luccaindiretta.it –  Articolo di Vincenzo Brunelli

Mostra di più

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio