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Eni: nuove app e nuove stazioni di servizio.

Quando Enrico Mattei concepì le stazioni di servizio che si ispiravano alla sua filosofia, non si trattava di meri punti di passaggio, ma diventarono veri e propri punti di sosta. Alle stazioni Agip si poteva mangiare e dormire, poiché dovevano essere luoghi prima ancora che strumenti, riferimenti prima ancora che semplici snodi di una rete. La stessa filosofia porta oggi Eni a ripensare le stazioni di servizio alla luce di ciò che innovazione e digitalizzazione possono fare al servizio dell’utente, creando così una nuova struttura diffusa (tanto sul territorio, quanto sul cloud) per avere un contatto diretto con il cliente.

“Per contribuire concretamente agli obiettivi di mobilità sostenibile, le stazioni di Eni si stanno trasformando in “mobility point” con servizi dedicati alla mobilità, alla persona e alla vettura, grazie anche alla nuova App Eni Live. Tanti nuovi servizi, e altri che verranno attivati nei prossimi mesi, per offrire ai clienti l’opportunità di utilizzare al meglio la sosta per fare rifornimento:  in 2.800 stazioni Eni è attivo il servizio di pagamento dei bollettini cartacei PagoPA, con il quale è possibile pagare tasse, bolli e qualsiasi altro tipo di versamento alle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, che si aggiunge a quello per il pagamento dei bollettini postali premarcati.”

Il nuovo mondo Enistation

Non soltanto iniziative isolate, insomma, ma una conversione che coinvolge buona parte del mondo Enistation e che trasforma le pompe di benzina in qualcosa di più ricco. Un’evoluzione, peraltro, che ha dietro di sé una visione di lungo periodo: da anni ormai Eni lavora alla riprogettazione delle proprie aree di servizio, immaginandole in ottica di sostenibilità e di approvvigionamento elettrico per quella che sarà l’era post-petrolio. Tutto ciò, però, avverrà nel giro di anni ed il gruppo ha il compito di guidare questa transizione servendo al meglio le varie sfumature che assumerà nel proprio percorso:

“L’evoluzione richiesta dalla mobilità del futuro trova piena corrispondenza grazie all’integrazione dell’attuale offerta delle Eni Station con vettori energetici alternativi, che ricopriranno un ruolo centrale anche nella transizione energetica. Lo sviluppo prevede il potenziamento dell’offerta per la mobilità elettrica con l’allestimento di colonnine per la ricarica fast e ultrafast, nonché di carburanti sempre più sostenibili, quali bio metano, compresso e liquefatto, e idrogeno. Sarà anche incrementata l’offerta di biocarburanti, grazie alle bioraffinerie di Eni la cui capacità sarà aumentata fino a 2 milioni di tonnellate entro il 2024 e l’utilizzo fino all’80% di materie prime di seconda generazione, cioè scarti e materie non in competizione con la filiera alimentare. In futuro, anche il biocarburante idrogenato HVO, oggi miscelato al 15% al diesel nel prodotto premium Eni Diesel+, sarà disponibile puro al 100%, per accelerare ancora di più la riduzione delle emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti.”

Eni, nuove app

La novità più importante arriva però proprio a partire da ieri, 15 giugno:

“l’esperienza fisica viene supportata da quella digitale attraverso le App, come Enjoy e la nuova App Eni Live, che dal 15 giugno sostituirà le App Enistation+ e Business, rivolgendosi a clienti privati, business e Multicard mettendo a disposizione nuovi importanti servizi quali la ricarica, il pagamento della sosta e altri acquisti, che rendono i pagamenti sempre più automatizzati, efficienti e sicuri.”

Le nuove app incarnano l’evoluzione complessiva del mondo Eni, rappresentando l’interfaccia online a cui l’intera clientela potrà rivolgersi per servizi, per assistenza, per informazioni, nonché pagamenti, fino ad iniziative marketing puntuali dedicate “anche esprimendosi con il dialetto dei diversi territori e valorizzando così la molteplicità e la bellezza del nostro Paese“. Se la digitalizzazione si mette al servizio della tradizione, del resto, il mix non può che essere di grande valore aggiunto per tutti.

Fonte puntoinformatico.it – Articolo di Giacomo Dotta

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