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Lavoro nero e sfruttamento ai distributori di benzina, indagine sui profitti illeciti dei Sanzillo.

Lavoro nero e sufruttamento ai distributori di benzina, ancora guai per i Sanzillo della Ewa. La Guardia di finanza di Viterbo, dopo specifiche attività di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali perpetrate, in particolare, nel settore del commercio di carburanti per autotrazione, ha eseguito una indagine a carico di un gruppo di aziende facente capo a un noto imprenditore di origine campana.

«Con l’imprescindibile contributo dei funzionari dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Viterbo, nel corso del controllo le fiamme gialle  – spiega una nota della Finanza – hanno focalizzato la propria attenzione su alcuni elementi che, a prima vista, parevano attestare una diffusa inosservanza delle disposizioni legislative che regolano il mercato del lavoro e la tutela dei lavoratori in genere. 

In tale contesto le indagini amministrative dei finanzieri si sono incrociate con quelle in corso della Squadra mobile che un mese fa hanno portato all’applicazione della misura cautelare per i Sanzillo padre e figlio, che nel Viterbese gestivano 8 pompe di benzina della Ewa.

«In questi giorni, gli uomini della compagnia della Guardia di Finanza – spiegano ancora – stanno procedendo alla notifica dei relativi provvedimenti di carattere amministrativo, ulteriori a quelli già eseguiti in sede penale, a carico di sei società tra loro collegate, facenti capo allo stesso imprenditore campano e suoi familiari, ricostruendo un illecito profitto pari a 835.235  euro corrispondente ai compensi che sarebbero spettati, ma non sono mai stati erogati, a beneficio dei lavoratori». 

Fonte ilmessaggero.it

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