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Pagani, la truffa del gasolio: si chiude il cerchio. Sono 55 gli indagati

Olio minerale al posto del carburante: evasi 128 milioni. Tra i registi dell’affaire l’imprenditore paganese D’Auria

Sono 55 le persone indagate nel maxi raggiro dell’olio al posto di gasolio per realizzare evasioni fiscali milionarie attraveso acquisti nell’Est Europa: la procura ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari portate avanti dalla Finanza col coordinamento del sostituto procuratore Roberto Lenza . Nella vicenda giudiziaria sono coinvolte anche quattro società, che muovevano con documenti falsi l’olio minerale acquistato nell’Est Europa, trasportandolo in Italia dove si trasformava in gasolio con un raggiro. La procura ha individuato due associazioni, una nell’Agro nocerino e l’altra nei Monti Lattari, responsabili di un’evasione complessiva di 128 milioni di euro, tra Iva e accise, a danno di numerosissimi automobilisti che effettuavano a loro insaputa rifornimenti di olio al posto del gasolio, danneggiando motore e ambiente.

Al centro dell’inchiesta c’è uno dei presunti registi del raggiro, Francesco D’Auria , 43enne imprenditore di Pagani, amministratore di fatto della Opera spa, società attiva nel settore dei carburanti, attualmente latitante, che per l’accusa gestiva un articolato sistema fraudolento con la costituzione di imprese fittizie e ora chiamato a rispondere insieme ad altri di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione delle scritture contabili di società cartiere, con omessa e infedele presentazione della dichiarazione fiscale, oltre alle truffe sulle accise e riciclaggio. In particolare D’Auria avrebbe costituito una società nella Repubblica Ceca dal 2014, dove confluivano i proventi dei traffici illeciti dei carburanti, fondi poi impiegati nel commercio e noleggio di auto di lusso e nella compravendita aziende imprese.

L’imprenditore paganese era di fatto l’amministratore della Opera fuel spa, fulcro economico dell’associazione, con altre 13 società gestite di fatto nel settore degli ambulanti. Tra gli altri promotori figurano Luigi Abagnale , 31 anni di Sant’Antonio Abate, Ciro Ruocco , 47enne di Vico Equense ma residente ad Opera e Alessio Lindura , 28 anni di Lettere, tutti legati all’Opera fuel, con un secondo gruppo comprendente Catello Lauro , imprenditore 47enne di Casola di Napoli, che avrebbe promosso e organizzato un’altra associazione per delinquere analoga a quella di D’Auria, con base nei Monti Lattari e nell’Agro nocerino, che agiva grazie a un’impresa in Slovenia attraverso la quale veniva illecitamente introdotto Italia il prodotto non autorizzato. Il sistema per commettere gravi frodi fiscali connesse al contrabbando internazionale di prodotti petroliferi veniva adoperato attraverso operazioni di autoriciclaggio e di intestazione fittizia di beni, con il lavoro documentale dei militari della Finanza, coordinati dal generale Danilo Petruccelli, che eseguirono nel luglio scorso quattro arresti e i sequestri di mezzi e quote societarie.

Fonte lacittadisalerno.it

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