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La Finanza sequestra carico di gasolio di contrabbando spacciato per solvente, caccia al traffico illecito

28mila litri in un’autocisterna proveniente dalla Germania e diretta a Malta e in totale evasione d’imposta. Le Fiamme Gialle di Termoli hanno denunciato l’autista avviando le indagini alla ricerca dei complici.

La Guardia di Finanza di Termoli ha sequestrato 28.000 litri di gasolio di contrabbando trovati all’interno di una autocisterna in transito sulle strade molisane. Durante una perlustrazione sulle maggiori arterie stradali della nostra regione, una pattuglia della Guardia di Finanza di Termoli ha deciso di controllare un’autocisterna proveniente dalla Germania e diretta a Malta.

militari sono stati insospettiti dalle dichiarazioni sul carico fornite dal conducente e da alcune differenze rilevate sui documenti di accompagnamento. Così hanno deciso di approfondire i riscontri tramite accertamenti alle banche dati della Guardia di Finanza e prelievi di campioni del liquido che era all’interno dell’autocisterna per una successiva verifica delle specifiche chimiche e delle caratteristiche qualitative connesse.

Gli accertamenti hanno evidenziato che la documentazione era falsa: infatti sulle carte il prodotto petrolifero era indicato come solvente, prodotto che quindi è esente da accise. In realtà era gasolio per autotrazione e viaggiava senza la necessaria documentazione fiscale accompagnatoria e quindi in totale evasione d’imposta.

L’autista dell’autocisterna è stato denunciato, mentre sono in corso altri accertamenti nel tentativo di scoprire la provenienza e la destinazione di gasolio per ricostruire in questo modo l’entità del traffico illecito e individuare eventuali altri responsabili.

“L’attività svolta dai finanzieri – si legge in una nota delle Fiamme Gialle – si inserisce nel dispositivo permanente di contrasto dei traffici illeciti e dei prodotti petroliferi in particolare, nonché alla più ampia tutela dell’economia legale attraverso il contrasto alle frodi sulle accise che arrecano gravi danni alle entrate dello Stato e sensibili effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza, anche a causa delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali”.

Fonte primonumero.it

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