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Benzina a Livigno: s’indaga sui prezzi ‘concordati’

Segnalazione da parte della Guardia di Finanza, che cosa sta succedendo tra i distributori della zona? L’Antitrust indaga

Come ben sappiamo, Livigno è una zona extra-doganale del Nord Italia e, a proposito di benzina – che è l’argomento caldo del momento – sappiamo che molti abitanti delle aree limitrofe si recano spesso in questa località, non soltanto per le montagne, la neve e il cibo, ma anche per i prezzi alla pompa decisamente più bassi rispetto al resto del Paese.

In effetti, ovviamente, in questa speciale parte d’Italia i costi del carburante sono “puliti”. Che significa? Non c’è IVA e non ci sono nemmeno le accise, le tanto odiate tasse che oggi sono state ridotte dallo Stato italiano per ridimensionare i prezzi della benzina e del diesel, con recente proroga fino al 2 maggio. È ovvio, quindi, che per fare il pieno alla propria auto, a Livigno si spende molto meno, il denaro risparmiato è parecchio. La zona extra-doganale è senza dubbio conveniente per questo motivo, e non solo per quanto riguarda la benzina.

Il cartello dei distributori a Livigno

C’è però un problema emerso negli ultimi giorni, e si tratta di un probabile accordo stretto tra i vari distributori di Livigno che, insieme, hanno deciso quali prezzi applicare alla pompa. Una sorta di cartello, su cui ovviamente l’Antitrust oggi sta indagando, per capire appunto le vere ragioni che stanno dietro a questo avvenimento, sotto segnalazione della Guardia di Finanza.

La nota stessa dell’Antitrust spiega quanto segue: “Sussistono evidenze di una chiara e persistente parità dei prezzi alla pompa praticati e per cui, in molti casi, sussistono evidenze documentali (emerse nell’ambito di un procedimento di natura penale) di una esplicita concertazione di prezzo”.

Segnalazioni e indagini: che cosa sta succedendo

Ma quali sono gli sviluppi della vicenda che sta interessando appunto i prezzi della benzina e gli ipotetici accordi illegali tra i vari distributori di carburante della zona di Livigno (extra IVA e accise)? Innanzitutto la faccenda parte il 10 dicembre del 2021, con una segnalazione proveniente dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Bormio e inviata al Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Le Forze dell’Ordine hanno così fatto notare che esattamente 13 distributori di carburante che si trovano nella zona di Livigno extra-doganale (non sottoposto a IVA e accise, e con prezzi quindi molto convenienti) hanno tenuto i soliti prezzi molto più bassi e convenienti rispetto a quelli a cui siamo abituati noi che ci rechiamo alle pompe di benzina in Italia, ma non solo: secondo la Guardia di Finanza, gli operatori potrebbero essersi messi d’accordo per mantenere tra loro tutti i prezzi di benzina e diesel praticamente identici.

Secondo l’Antitrust non è una “novità”, anzi, sembra proprio essere un’abitudine, ed è infatti quanto emerge dall’analisi dello storico dei prezzi praticati dalle varie stazioni di servizio di Livigno dal 2014 ad oggi (gli agenti hanno esaminato i dati dell’Osservaprezzi Carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico). Da questo primo studio salta subito all’occhio attento degli agenti “l’assenza di qualunque differenziazione tra i prezzi dei distributori”.

In questo momento, ci teniamo (ed è dovuto) a sottolineare che la vicenda si trova ancora in fase di istruttoria, questo significa che le parti chiamate in causa devono ancora produrre tutti i documenti necessari, eventualmente, a spiegare all’Antitrust quanto è stato dichiarato.

Fonte motori.virgilio.it

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