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Fsru: ecco come funzionano le navi galleggianti di stoccaggio e rigassificazione

Si chiamano Fsru, acronimo di Floating storage and regasification unit, vale a dire unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione. Si tratta di navi metaniere che possono svolgere due funzioni: trasportare gas naturale liquefatto (Gnl) a -160 gradi e riportare il Gnl allo stato gassoso, quindi a temperatura ambiente in modo da renderlo utilizzabile come combustibile. Al mondo ne esistono meno di sessanta e sono diventate strategiche in un momento in cui il nostro Paese si vuole sganciare dalla dipendenza del metano russo, che arriva attraverso i gasdotti. Le navi permettono infatti di importare Gnl dai produttori anche se il luogo di estrazione non è collegato con gasdotti. Ecco come funzionano.

La nave metaniera che trasporta il gas naturale liquefatto a circa -160 gradi si accosta alla Floating storage and regasification unit.
Il Gnl viene trasferito in forma liquida dai serbatoi della metaniera ai serbatoi della Fsru.
Il trasferimento avviene tramite i bracci di scarico (in acciaio) installati sulla Fsru che si allungano a si agganciano alle flange della metaniera.
Il Gnl viene travasato nei serbatoi e stoccato.

In funzione delle esigenze di mercato il Gnl viene inviato a uno scambiatore di calore e riscaldandosi passa dalla fase liquida alla fase gas «rigassificato» (il contenuto di una nave da 150 mila metri cubi viene rigassificato in circa sei giorni). Il metano a temperatura ambiente è compresso e immesso nel gasdotto che parte dalla Fsru e arriva fino a terra, dove si dirama attraverso la rete dei gasdotti di Snam. L’acqua del mare serve da fluido per scambiare calore. La temperatura con cui è reimmessa in mare è sempre controllata e deve essere nel range autorizzato.

Fonte corriere.it –  Articolo di Fausta Chiesa

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