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Benzina, la grande caccia agli speculatori. La Finanza: trovati oltre 2800 distributori non in regola coi prezzi

Il pieno costa quasi 9 euro in più rispetto a dicembre. Salvini: il governo pronto a intervenire

TORINO. La stretta contro i furbetti della benzina è destinata a proseguire, ma l’attività della Guardia di finanza ha già dato i suoi effetti. Da marzo dell’anno scorso, in concomitanza con l’aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, alla fine del 2022, le Fiamme Gialle hanno eseguito 5.187 verifiche agli impianti di distruzione stradale di carburante e ai depositi commerciali, contestando 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi. In base a quanto emerge dai dati, 717 violazioni hanno riguardato la mancata esposizione o la difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati mentre 2.092 sono relative all’omessa comunicazione al ministero. Per il 2023 è stata messa in campo «un’attività di controllo strutturata e capillare» sul territorio, con l’obiettivo «di contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi». Il lavoro è già partito e vede impegnati oltre 660 reparti operativi del Corpo, supportati dai reparti speciali.

Le mosse

L’azione dei militari si svilupperà su tre direttrici: l’attività vera e propria di «vigilanza dei prezzi», con il coinvolgimento di tutti i reparti del corpo; l’azione dei reparti speciali, che assicurano il supporto ai reparti operativi ma anche al garante per la sorveglianza dei prezzi e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato nell’ambito di una serie di indagini istruttorie avviate proprio per accertare eventuali violazioni della normativa di settore; le attività d’intesa con l’autorità giudiziaria. La Guardia di Finanza sottolinea infine che «eventuali manovre speculative sui prezzi dei carburanti potrebbero configurare due diverse ipotesi di reato sanzionate dagli articoli 501 e 501 bis del Codice penale: “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio” e “manovre speculative su merci”».

I costi in autostrada

Sono numeri che arrivano mentre infuria la battaglia sugli aumenti: questa mattina, dice la “Staffetta Quotidiana”, il prezzo media della benzina in modalità servito in autostrada è salito a 2,171 euro. Il self si ferma a1,912 euro a litro. Per il gasolio si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito mentre per il Gpl si spendono 0,823 euro a litro per il self e 0,900 euro al litro per il servito. Per la benzina le accise pesano per 0,728 euro al litro mentre per il diesel pesano per 0,617 euro. Il pieno, calcola il Codacons, costa 8,9 euro in piщ rispetto alla fine di dicembre. In questo quadro, il governo studia un intervento.

L’esecutivo

«Come governo c’è domani un consiglio dei ministri e ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per intervenire» dice il ministro dei Trasporti Matteo Salvini da Brescia. «Sono contento – aggiunge – che ci siano dei controlli a tappeto, perchè anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando, perchè per lo stesso prodotto non puoi pagare 1,70 euro in una città e 2,30 euro in un’altra. È giusto controllare e verificare».

Fonte lastampa.it

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