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“Facciamo come su TikTok” Il figlio dà la dritta al padre. Danni all’autolavaggio

“Se lanci il getto d’acqua sulla gettoniera, possiamo lavare l’auto gratis”. L’adulto gli dà retta, combina un mezzo disastro e finisce sotto processo.

Dall’autolavaggio all’aula del tribunale. E tutto per dare retta a un video “bufala” su Tik tok che gli aveva suggerito il figlio su come scroccare “docce” gratis alle macchine. Peccato che sia tutto falso, oltre che illegale, e che alla fine provoca solo danni ai macchinari. Ma almeno i furbetti di turno, o quelli che si credono tali, spesso vengono rintracciati, denunciati e si ritrovano a processo. E ora ne sa qualcosa anche quel pesarese sulla cinquantina, autotrasportatore, finito davanti al gup di Pesaro per danneggiamento aggravato. Il fatto risale allo scorso anno. L’imputato vuole lavare la sua auto e va in un’area di servizio a Cattabrighe. Con lui c’è il figlio minorenne. Infila i gettoni che ha acquistato, ma capisce che non sono sufficienti per completare la pulizia della macchina. Si accorge però di non avere altri soldi.

Ed ecco che il bambino dice al padre di aver visto un video su Tik tok che spiega come continuare a lavare senza mettere altri gettoni. “Bisogna sparare il getto sulla gettoniera e così uscirà acqua gratis”. Il padre ascolta il piccolo e decide di mettere in pratica il tutorial. Anzi, lo fanno insieme. Lui tiene sollevata la placchetta di plexiglass sulla fessura dei gettoni, mentre il bambino imbraccia la pistola-spruzzatore, punta e spara deciso il getto d’acqua sul bersaglio. Poi il padre riprende a pulire la sua auto. Dopo un po’ però l’acqua finisce. La macchina è ancora mezza insaponata. Dallo spruzzatore non esce più neanche una goccia. E a quel punto, babbo e figlio se ne vanno. Lasciando la gettoniera rotta. A immortalare l’accaduto, c’è però la telecamera dell’autolavaggio. Le immagini incastrano il 50enne che finisce nei guai, denunciato dal titolare dell’attività. Danneggiamento aggravato dall’esposizione alla pubblica fede, il reato con cui va a processo. L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Cassiani, nel frattempo ha pagati i danni, circa 2mila euro, e la vittima ha rimesso la querela. Il giudizio però si è incardinato lo stesso perché il danneggiamento aggravato è procedibile d’ufficio. Ieri però l’avvocato Cassiani ha sollevato un’eccezione di illegittimità costituzionale (una disparità di trattamento tra furto e danneggiamento aggravati per cui il primo, in mancanza di querela, non è stato considerato procedibile d’ufficio, mentre il secondo sì). Eccezione che è già al vaglio dei supremi giudici e che è stata accolta. Il processo è stato dunque sospeso in attesa della pronuncia della Consulta. Intanto il tutorial gira ancora sul web. E continua ad avere credito e a fare danni.

Fonte ilrestodelcarlino.it – Articolo di Elisabetta Rossi

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