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Nell’autolavaggio lavoratori a nero e senza permesso di soggiorno, attività sospesa

Nel mirino un autolavaggio situato nella prima periferia di Prato. Su sei operai, l’Ispettorato del lavoro ne ha trovati quattro fuori regola. Numerose le violazioni contestate al titolare. In corso verifiche per un’eventuale denuncia per sfruttamento della manodopera clandestina.

Non solo lavoratori a nero ma anche clandestini nell’autolavaggio chiuso dall’Ispettorato territoriale del lavoro al termine di un controllo sul rispetto delle regole in materia di sicurezza e impiego di manodopera. L’attività, situata alla periferia di Prato, è stata sottoposta ad un provvedimento di sospensione dopo che la posizione di quattro operai su sei, tutti pakistani, è risultata irregolare. Gli ispettori hanno accertato l’assenza del contratto di lavoro e per due anche del permesso di soggiorno. Al titolare dell’autolavaggio, anche lui pakistano, sono state contestate diverse irregolarità: lavoro nero, mancanza del documento di valutazione dei rischi, cattiva manutenzione dell’impianto elettrico con rischio di folgorazione, mancata fornitura dei dispositivi individuali di sicurezza e assenza di misure antincendio. Sono in corso di approfondimento altri aspetti legati alla possibilità di denunciare il titolare per sfruttamento della manodopera clandestina e mancato rispetto delle norme relative alla sicurezza sul lavoro.

I controlli dell’Ispettorato territoriale del lavoro vanno avanti anche ad agosto e, più in generale, non hanno conosciuto sosta durante il periodo estivo. Si tratta, come nel caso dell’autolavaggio, di servizi straordinari che hanno l’obiettivo di colpire il fenomeno dello sfruttamento della manodopera extracomunitaria. Il piano di controlli è frutto di un monitoraggio che ha consentito di individuare obiettivi specifici riconducibili al contesto produttivo multietnico.

Fonte notiziediprato.it

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