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Una fattura falsa su 5 nel settore dei carburanti. GdF: alto rischio frodi Iva

Audizione in commissione Finanze alla Camera nell’indagine conoscitiva sull’evasione Iva e accise nei carburanti

Circa il 20% del valore complessivo delle fatture per operazioni inesistenti individuate dalla Guardia di finanza nel 2023 riguarda i prodotti petroliferi. Le fatture false, quindi, continuano a essere un problema attentamente monitorato dalle Fiamme gialle, che ieri sono intervenute con il generale Luigi Vinciguerra (capo del Terzo reparto operazioni del comando generale) in audizione in commissione Finanze alla Camera nell’indagine conoscitiva sull’evasione Iva e accise nei carburanti.

Meccanismi di frode all’Iva nel settore dei carburanti

Come ha ricordato Vinciguerra, nonostante i diversi interventi normativi che si sono susseguiti negli ultimi anni, la «Guardia di finanza continua a rilevare meccanismi di frode all’Iva nel settore dei carburanti». In questo contesto un altissimo livello di attenzione è rivolto ai «soggetti che immettono in consumo carburanti estraendoli dal deposito senza il versamento dell’Iva, godendo di una deroga. Ma più che una deroga per i finanzieri il più delle volte è una delle più classiche spie rosse che evidenziano una possibile frode. È il caso ad esempio di quando i prodotti petroliferi, o meglio la merce di proprietà del gestore del deposito, viene estratta senza il versamento anticipato dell’Iva anche in assenza dei requisiti dimensionali richiesti dalle norme antifrode. Per Vinciguerra è evidente in questi casi «il diretto coinvolgimento del gestore del deposito, che si assume i profili di responsabilità sull’omesso versamento anticipato dell’Iva».

Utilizzo di falsa documentazione

Più complesso è far emergere, invece, il meccanismo di frode messo in atto con l’utilizzo di falsa documentazione. In questi casi il mancato versamento anticipato dell’Iva è effettuato da trader che possono beneficiare delle deroghe previste dalla legge. In questo caso il gestore del deposito svincola la merce, una volta giunta la documentazione, in virtù dei presupposti che legittimano l’accesso al regime di deroga. In questi casi più complessi occorrono indagini mirate delle Fiamme Gialle per contestare la corresponsabilità del gestore. Un caso di frode che ha consentito a Vinciguerra di ricordare alla commissione Finanze

Fonte ilsole24ore.com – Articolo di Marco Mobili e Giovanni Parente – Foto dal sito varesenews.it

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