Il Ministro dell’Ambiente Andrea Costa lo ha annunciato in agosto e ora la notizia circola da qualche giorno: il governo sta valutando la possibilità di inserire nella prossima legge di bilancio l’aumento delle accise sul gasolio, equiparandole a quelle della benzina, già a partire dal 2021.
Il ministero ha anche avviato una consultazione aperta a tutti sulla revisione dei sussidi dannosi per l’ambiente.
Claudio Spinaci, presidente dell’Unione Petrolifera Italiana, in un’intervista a Radio 24 ha dichiarato: “Il governo ha già deciso mi sembra, dalle parole del ministro Costa, che una decisione sia già stata presa. Vorrei che si dicessero le cose come stanno: l’automobilista diesel pagherà di più il gasolio”
Secondo il ministro Costa aumentare l’imposta e disincentivare le motorizzazioni altamente inquinanti, darebbe un notevole contributo alla transizione energetica che ora, dopo l’emergenza Covid, è ancora più urgente.
L’imposta sul gasolio è di 0,617 euro al litro mentre quella sulla benzina è 0,728. L’aumento dell’accisa sul diesel porterebbe nelle casse dello stato intorno ai 5 miliardi di euro.
Ha continuato Spinaci “Il livello della tassazione dei carburanti in Italia è già il più alto d’Europa, non c’è spazio” per agire su questo fronte, ha aggiunto Spinaci, spiegando che le motivazioni per un incremento delle accise sui diesel “sono assolutamente superate” visto che le ultime generazioni di Euro 6 sono “praticamente ad emissioni zero”
Per l’Unione petrolifera dunque la soluzione più idonea, per rinnovare i circa 14 milioni di veicoli ante Euro 4 attualmente circolanti, resta quella degli incentivi alla rottamazione indipendentemente dalla loro alimentazione e senza penalizzare l’automobilista sulla base del carburante utilizzato.