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Dopo 50 anni da benzinai chiudono i ’Buran Buran’. Erano gli ultimi rimasti sulla via Emilia nell’epoca dei self service.

La festa con la famiglia è stata organizzata dopo l’ultimo giorno di lavoro
Cinquant’anni di attività e di storia. Professione benzinai, tra gli ultimi rimasti sulla via Emilia nell’epoca dell’automatizzazione e dei self service ormai quasi esclusivi. I ‘Buran Buran’ – così come sono conosciuti a Rubiera – ossìa i quattro fratelli Burani (Giuseppe 83 anni, Giordano 77 anni, Paolo 69 anni e Luciano, scomparso nel 2016 all’età di 81 anni) hanno gestito dal 1971 fino a sabato scorso il distributore ‘Esso’ alle porte del paese. A longevità hanno battuto persino i Duran Duran – a cui si ispira il loro soprannome – lo storico gruppo inglese che suona insieme da 42 anni.
Dopo la morte di Luciano, Giuseppe e Giordano sono andati in pensione. Negli ultimi anni Paolo ha portato avanti il distributore assieme alla figlia Chiara. Ma poi, con un cambio di proprietà del rifornitore e varie vicissitudini, hanno valutato che non vi fossero più le condizioni per andare avanti, cedendo di fatto la gestione.
Domenica però le quattro famiglie hanno deciso di rendere omaggio alle loro piccole ‘star’ rubieresi, organizzando un momento di festa proprio davanti al distributore. Un ritrovo dal sapore antico, da quello spirito tutto emiliano e anche un po’ goliardico. Sono state realizzate delle magliette rigorosamente rossonere perché tutti i Burani sono di fede calcistica milanista e granata (per la promozione in B della Reggiana avevano allestito un’apposita vetrina per sfottere anche i vicini modenesi…). Sul fronte della t-shirt il logo ‘Esso’ corredato con la scritta ‘50 anni di storia’ e sul retro i personalizzati soprannomi dei quattro benzinai (‘Al Tato’ per Luciano – rappresentato dalla figlia Stefania – ‘Pavlain’ per Paolo, ‘Iusfin’ per Giuseppe e ‘Al Nani’ per Giordano). In più è stata creata una cartolina che prende spunto da un articolo del Carlino che nel 2015 raccontò la loro storia nella rubrica ‘Gente di Provincia (foto a destra).
Così i numerosi Burani – i ‘puri’ in totale sono 30, ma se si aggiungono compagni, fidanzati, mogli e mariti ‘acquisiti’ arrivano a 36 – hanno posato per le foto di rito, tenendo in mano anche una foto di Laura, figlia di Giordano che non è riuscita ad esserci lavorando a Tunisi per l’ambasciata italiana, per renderla partecipe.
“Purtroppo non c’eravamo tutti – racconta Filippo, anche lui figlio di Giordano – Saremmo dovuti andare a festeggiare a pranzo, ma la situazione attuale dell’emergenza sanitaria non lo ha permesso. Ma ci rifaremo… Intanto abbiamo creato questo bel momento, doveroso per i nostri papà. Erano commossi e un po’ piange il cuore a lasciare questo posto. Ma siamo contenti di come siamo cresciuti, con valori veri e puri”.

Fonte ilrestodelcarlino.it – articolo di Daniele Petrone

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