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Baldaria (VR), rapinatore in rosso al distributore

Rapinato all’orario di chiusura da uno sconosciuto vestito di rosso: serata al cardiopalma, nel piazzale del distributore «Esso» di Baldaria. Sebbene indossasse una tuta di colore porpora, l’uomo che venerdì sera ha minacciato e sottratto l’incasso della giornata a Franco Venturini, gestore del distributore, non era certo Babbo Natale. Il benzinaio non dimenticherà facilmente quello che gli è successo, mentre stava chiudendo l’attività per rientrare a casa. Erano da poco passate le 19 ed era appena arrivata la moglie in auto, per riaccompagnare lui e il nipote ventenne a Veronella, dove vivono. «Mi sono seduto io al posto di guida, mia moglie era a fianco a me e mio nipote sul sedile posteriore», riferisce. Venturini aveva già messo in moto l’automobile quando si è accorto che la sua portiera non era chiusa a dovere, perciò si è fermato. «È stato allora che ho sentito aprirsi la portiera e salire dal basso un individuo con il volto coperto che, rimanendo acquattato, in ginocchio, mi ha puntato una pistola sul fianco», dice il benzinaio. Sulle prime, Venturini non aveva capito che cosa stesse succedendo. «Pensavo si trattasse di uno scherzo, non mi era mai successo nulla di simile», rivela. Franco gestisce con il fratello Luca il distributore in via Santa Giustina da una ventina d’anni. Ne ha viste di tutti i colori, perché la zona del distributore è molto trafficata e al centro di uno snodo viario importante. I due fratelli hanno subito furti in passato, ma sempre ad attività chiusa. I ladri hanno forzato più volte la porta dell’ufficio, tentando di raggiungere la cassa, e hanno pure provato a rompere la colonnina per il pagamento automatico con un flessibile. Finora però, nessun contatto con malviventi. Dopo un momento di sbalordimento, Franco ha capito che era meglio non discutere. «Lo sconosciuto era molto agitato, continuava a premermi la pistola sul fianco e mi intimava di consegnargli l’incasso», racconta. Era il nipote seduto dietro che teneva il borsello, perciò Venturini se l’è fatto consegnare e lo ha dato al rapinatore. Quest’ultimo ha chiesto quando denaro ci fosse. «Gli ho detto che avrebbero dovuto esserci fra i 1.500 e i 2.000 euro; lui mi ha risposto che se non fosse stato vero, sarebbe venuto a casa nostra e ci avrebbe ucciso tutti», confessa sgomento. Venturini non sa dire se il malvivente fosse di nazionalità italiana o meno, però ha notato che aveva un modo di parlare un po’ rauco. Il viso era coperto dal passamontagna. «Credo che fosse nascosto dietro la casetta dell’ufficio, in attesa di sorprenderci». Ottenuto in danaro e ricordato di non avvertire la polizia, l’uomo è scappato a piedi lungo i terreni agricoli dietro il distributore. Venturini ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito con una pattuglia da Cologna. Hanno individuato le tracce fresche sulla terra e hanno provato ad inseguire il rapinatore, purtroppo senza esito. A 600 metri dalla pompa di benzina c’è una strada che conduce a Baldaria. È probabile che un complice fosse già là ad attendere l’uomo di rosso vestito, a bordo di un’auto. Le indagini dei carabinieri proseguono a tutto campo. I militari visioneranno le telecamere del distributore per ricavare elementi utili ad identificare il rapinatore. Ieri Franco è tornato al lavoro, un modo per affrontare lo choc provato.

Fonte larena.it – Articolo di Paola Bosaro

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