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Benzina e fuoco nell’autolavaggio: ma l’hard disk delle videocamere “sopravvive” alle fiamme

Il raid incendiario poco prima della mezzanotte a Lecce, non lontano dallo stadio. Ignoti hanno versato del liquido infiammabile sul gabbiotto usato a mo’ di ufficio, per poi appiccare il rogo. Indaga la polizia

Messaggio col fuoco rivolto al proprietario dell’autolavaggio nei pressi del “Via del Mare”. Ignoti, nelle scorse ore,  hanno infatti versato del liquido infiammabile su una struttura in legno dell’esercizio, andata completamente in fumo. L’episodio nella tarda serata di ieri poco prima della mezzanotte, in via Giovanni Paolo II all’angolo con via Fogazzaro, dove ha sede l’attività denominata “Stadio”.

Intorno alle 23,55,la chiamata alla sala operativa del 113 che ha costretto le volanti della polizia a intervenire sul luogo assieme ai vigili del fuoco del comando provinciale. Le fiamme, al loro arrivo, avevano ormai incenerito la struttura consumando tutto quanto vi era depositato all’interno: oggetti e documenti. Ma anche elettrodomestici tra cui un frigo e una macchinetta del caffè.  I danni complessivi sono ancora in fase di precisa quantificazione ma non riguarderebbero, almeno stando a un primo sopralluogo, le attrezzature indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa. Le conseguenze, per svariate migliaia di euro, sono visibili soprattutto sulla struttura, completamente annerita dal calore e dal fumo.

Accorsi anche gli uomini della Scientifica, nell’area è stato effettuato un sopralluogo alla ricerca di tracce utili alle indagini: è stata subito rinvenuta una tanica di benzina, utilizzata dai malviventi per appiccare il rogo e poi sottoposta a sequestro per i successivi rilievi. Il personale della questura è però riuscito a recuperare, seppur in parte danneggiato, l’hard disk dell’impianto di videosorveglianza per visionarne i filmati e cercare di individuare gli autori. Il titolare dell’attività, un 42enne del posto e domiciliato a Frigole, è stato ascoltato dai poliziotti: questi ultimi stanno cercando indizi sui suoi recenti contatti e su eventuali, inquietanti richieste o minacce che potrebbe aver subito.  

Fonte lecceprima.it

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