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Auto elettriche, lo sviluppo delle batterie cambierà le abitudini degli automobilisti.

La sfida sulla mobilità sostenibile passa dalla capacità di aumentare l’autonomia delle batterie, contenere i costi e garantire l’indipendenza energetica.
Autonomia, costi, indipendenza energetica e sostenibilità. Sono questi i dubbi più grandi legati alla crescita delle auto elettriche, con le batterie diventate il vero cuore – insieme al software – delle novità a zero emissioni. Ad oggi le percorrenze offerte non permettono ai modelli Bev (Battery Electric Vehicle) di sostituirsi ai modelli termici o elettrificati. Con le nuove batterie allo stato solido ci sarà un cambiamento radicale.

I nuovi accumulatori rappresenteranno una vera e propria rivoluzione per la mobilità a zero emissioni. Infatti grazie alle batterie allo stato solido, indicativamente, un’auto elettrica avrà 500 chilometri di autonomia con una ricarica completa in circa dieci minuti. Non solo: grazie alla strategia per le batterie “Unified cell concept” realizzata da un primario gruppo tedesco automobilistico, le batterie a stato solido saranno realtà dal 2023 e saranno presenti su tutti i marchi fino all’80% di tutti i veicoli elettrici del Gruppo entro il 2030. Questa soluzione porterà, secondo il gruppo tedesco ad una riduzione dei costi delle batterie del 50% e quindi anche del costo delle auto elettriche. Altro punto fondamentale arriverà dall’autosufficienza energetica, “liberando” i costruttori automobilistici europei dalla fornitura di batterie cinesi. Infatti i paesi dell’Unione Europea potrebbero produrre abbastanza batterie per veicoli elettrici entro il 2025 senza fare affidamento su celle importate. Come riportato a fine 2020 dal vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic: “Sono fiducioso che entro il 2025 l’Ue sarà in in grado di produrre abbastanza celle di batteria per soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica europea e costruire la nostra capacità di esportazione» ha dichiarato alla Conferenza europea online sulle batterie. Oggi la Cina totalizza circa l’80% della produzione mondiale di celle agli ioni di litio, ma la capacita dell’Europa é destinata ad espandersi rapidamente secondo il vicepresidente della Commissione.

L’Europa ha 15 fabbriche di celle in costruzione, tra cui gli stabilimenti dell’azienda svedese Northvolt in Svezia e Germania, l’impianto tedesco del produttore cinese Catl ed il secondo stabilimento dell’azienda sudcoreana SK Innovation in Ungheria. Sefcovic ha affermato che entro il 2025 le strutture europee previste produrranno abbastanza celle per alimentare almeno sei milioni di veicoli elettrici. È recente l’annuncio da parte del Gruppo Volkswagen insieme ai suoi partner di realizzare sei fabbriche di celle con una capacità totale di 240 gigawattora in Europa entro la fine del decennio. Lo sviluppo tecnologico non può ovviamente dimenticarsi della sostenibilità ambientale. Buone notizie arrivano dallo studio Transport&Environment (T&E) che pone un ulteriore importante tassello a sostegno di una mobilità più sostenibile dal punto di vista dell’alterazione climatica. Secondo T&E le batterie delle auto elettriche consumano meno materie prime dei motori a combustione. Infatti batterie delle auto Bev hanno bisogno di una quantità di materie prime assai inferiore rispetto alle automobili alimentate a combustibili fossili, tenendo conto del processo di riciclo. Secondo lo studio nel 2035 più di un quinto del litio e il 65% del cobalto necessari per produrre una batteria nuova potrebbero provenire dal riciclo di batterie vecchie. La conclusione di T&E è quindi che i tassi di riciclo richiesti da un nuovo provvedimento legislativo della Commissione Europea ridurranno drasticamente la domanda di materiali vergini per i veicoli elettrici, cosa che non è verosimile per le automobili convenzionali.

Simonluca Pini – Contributor Editor de Il Sole 24 Ore

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