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Il maxi biogas va all’Eni. Produrrà biometano per il settore trasporti.

l colosso dell’energia acquista 22 impianti in Italia. Il progetto è quello di alimentare le stazioni di servizio.

GUIDIZZOLO. Passa nuovamente di mano l’impianto biogas di Birbesi, che con i suoi 2,4 Megawatt è il più grande del Mantovano. Appena pochi mesi dopo essere stato rilevato all’asta dalla società altoatesina Fri-El Biogas23 Srl, è finito ora nel pacchetto del colosso Eni, che ha rastrellato sul mercato 22 impianti con l’intenzione dichiarata di diventare il più grande produttore di biometano in Italia.

Le vicende dell’impianto sono esemplari del rapporto fra territorio, grandi gruppi industriali e settore gas da sostanza biologica. Promosso dalla società Mantova Energia nel 2007 l’impianto è passata di mano un anno dopo diventando Guidizzolo Energia. L’autorizzazione fu sospesa nel 2013 dopo un ricorso di 21 cittadini di Birbesi, la frazione dove sorge l’impianto e nel 2015 arrivò pure una denuncia del Corpo Forestale che accusava i vertici di aver falsificato i documenti per accaparrarsi gli incentivi statali. Gravata dai debiti a fine 2018 la società fallisce e viene messa all’asta e a inizi 2021 acquistata da Fri-El fra i maggiori player nel settore delle energie rinnovabili in Italia e riconducibile alla famiglia Gostner e con un utile 2019 di 50 milioni.

Eni, attraverso la propria società Ecofuel ha ora acquisito da Fri-El l’intera società di gestione del biogas (Fri-El Biogas Holding) che possiede 21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas e un impianto per il trattamento della FORSU – la frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Intenzione di Eni è convertire gli impianti alla produzione di biometano, con l’obiettivo di immettere in rete, a regime, oltre 50 milioni di metri cubi anno. Con questa acquisizione Eni pone le basi per diventare il primo produttore di bio-metano in Italia.

«L’operazione – si legge nel comunicato seguito all’acquisizione – rientra nell’ambito della più ampia strategia di decarbonizzazione di Eni, che prevede l’obiettivo del totale abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti al 2050, e rappresenta una delle leve per una rapida crescita delle produzioni rinnovabili per mettere a disposizione dei propri clienti una quota crescente di prodotti green e bio (biocarburanti liquidi e bio-metano), e si integra con l’incremento delle stazioni di servizio Eni che erogheranno CNG (Compressed Natural Gas) e LNG (Liquefied Natural Gas) sulla rete italiana».

Fonte gazzettadimantova.geocal.it

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