Un utente della pompa di benzina della Resol di Caltrano voleva scalare le classifiche per arrivare in testa agli utenti dell’app «Io» e puntare al bonus di 1.500 euro.
Selezionare la pompa. Passare il bancomat. Estrarre la «pistola». Inserirla nel serbatoio. Premere una frazione di secondo. Toglierla. Ripetere l’operazione. Così per 700 volte, per un «pieno» che vale circa 84 euro. La media di 12 centesimi a operazione. Chissà, qualcuno avrà visto questo sconosciuto eroe mentre impiegava qualche ora del suo tempo (probabilmente dividendo l’operazione in più giornate) al distributore di benzina della Repsol di Caltrano, nel disperato tentativo di «scalare» le classifiche del Cashback. In cima a una classifica, alla fine, c’è arrivato: quella dei rifornimenti più assurdi registrati da gennaio in poi, quando si è diffusa la «moda» di moltiplicare all’inverosimile le operazioni con il bancomat. La speranza era non solo quella di raggiungere il numero sufficiente di transazioni (ne bastano molte meno) ma quella di arrivare in testa alla classifica dei primi centomila utenti dell’app «Io» a livello italiano, con la possibilità di ottenere un bonus di 1.500 euro.
Le stazioni di servizio
Secondo i dati raccolti da una società che gestisce i servizi di automazione in tremila stazioni di servizio in Italia, e divulgati dal sito Hdblog.it, il record vicentino, unico del Veneto nella «top ten nazionale» è il quarto per numero di «strisciate» (anche se verosimilmente l’utente avrà usato il contactless…) a livello italiano. Davanti a lui (o lei), un automobilista di Carugate, in provincia di Milano che ha fatto la bellezza di 1.092 microrifornimenti a una media di 24 centesimi. Segue un caso registrato a Monreale (Palermo), con 886 rifornimenti e a Fiumicino (Roma), con 763. Quindi il «caltranese», con 700 operazioni tonde tonde. Le virgolette sono d’obbligo, perché non è detto che l’automobilista risieda nel comune dell’Alto Vicentino. La stazione di servizio, unica presente nel territorio comunale, si trova infatti a poche centinaia di metri dall’uscita del casello di Piovene Rocchette, lungo la strada del Costo, che poi sale sull’Altopiano. Un luogo di passaggio, dunque, e una pompa molto utilizzata anche dai residenti di Asiago e dintorni. Quel che è certo è che la gestione, che ha poi dovuto fare i conti con le commissioni, non ha apprezzato. E chissà se ne è valsa la pena: dopo i primi mesi dell’anno, una volta che la voce è arrivata anche dalle parti di Palazzo Chigi, gli addetti ai lavori si sono dati da fare per penalizzare i «furbetti delle pompe».
Fonte corrieredelveneto.corriere.it – Articolo di Davide Orsato