BOLZANO. “I prezzi alti della benzina sono un problema anche per noi”. Emanuela Passerini, vicepresidente di Confesercenti e membro del direttivo nazionale della Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai), prende posizione sull’aumento dei prezzi alle pompe di carburante in Alto Adige.
“Abbiamo letto della ricerca del Codacons che quantifica nel 10% l’aumento della benzina in provincia di Bolzano rispetto alle regioni vicine e riporta la convenienza nel fare rifornimento in Austria. Si sono dimenticati di dire che questa situazione mette in difficoltà prima di tutto i gestori“. Perché? “Perché il guadagno dei benzinai non si muove in modo percentuale rispetto alle variazioni del prezzo del carburante ma è una quota fissa stabilita dai sindacati. Se la benzina costa di più noi semplicemente guadagniamo meno”.
QUANTO GUADAGNA IL BENZINAIO. Proviamo, però, a dare delle cifre concrete sui margini dei gestori. “Con una buona stima possiamo dire che del prezzo pagato dal cliente alla pompa il 68% finisce nelle casse dello Stato tra accise ed Iva, il 30% va a coprire i costi di produzione dell’estrazione e delle raffinerie e poco più del 2% finisce nelle tasche dei benzinai. Per quanto concerne il servito guadagniamo 5 millesimi del costo al cliente e sul self 3 millesimi. Senza contare che sul totale paghiamo la commissione bancaria dello 0,5% per i pagamenti con moneta elettronica per garantire il tracciamento: un balzello che, talvolta, finisce addirittura per erodere il 20% del guadagno. Pare chiaro, a questo punto, che l’aumento dei prezzi non ci porta alcun privilegio“.
Perché, però, l’Alto Adige costa di più?
“Qui quasi tutto costa di più. Dagli affitti agli alimentari: non credo ci si possa sorprendere. Abbiamo anche una posizione più lontana dalle raffinerie quindi i costi di trasporto sono leggermente superiori”.
LE TASSE. Annoso problema italiano sui rifornimenti sono le tasse e le accise. “Le imposte sul carburante sono la terza entrata dello Stato – puntualizza Passerini – e questo basta per capire l’importanza di questo settore. In Alto Adige il 90% di questi introiti torna alla Provincia che reinveste sul territorio. In questo possiamo dire che siamo fortunati e che, in fondo, buona parte del nostro lavoro viene fatto per la comunità. Chi va a fare il pieno in Austria certamente risparmia sul suo portafoglio ma è anche vero che va a contribuire ad uno Stato ed una comunità che non è quella altoatesina“.
I GESTORI COME PUNTO TURISTICO E DI SERVIZI. In un mondo dove l’automazione galoppa sostenuta e dove la tendenza è quella di un self sempre più spinto Passerini rimarca l’importanza dei benzinai. “Chiariamo una cosa: la coperta è sempre una. Se i prezzi al self sono più vantaggiosi è perché le compagnie riescono a compensarle con il servito. Così come la benzina costa meno nei centri urbani rispetto all’autostrada. Se si eliminano le persone andando verso stazioni fantasma allora è matematico che anche il self aumenterà“.
Al di là dei costi è la stessa area di servizio che sta evolvendo. “Il futuro è quello di un ampliamento dei servizi offerti al cittadino comprendendo pure quelli che sono legati meno ai mezzi di trasporto. Come Faib stiamo lavorando ad un progetto in questa direzione con la Provincia di Bolzano“. Con quali prospettive? “Il Covid ci ha insegnato che siamo tra i pochissimi punti di riferimento che rimangono sempre aperti. Possiamo essere un punto d’appoggio per eventuali attività della Protezione Civile ma anche rappresentare degli importanti punti di appoggio turistici. Siamo sulle strade e conosciamo il territorio: perché non sfruttarci di più e meglio?“.
Fonte lavocedibolzano.it – Articolo di Pietro Sighel