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Il sindacato benzinai: «Proteste dagli utenti ma noi non c’entriamo».

Viareggio. Se l’automobilista si ritrova con un caro del rifornimento, il primo con cui protestare è il benzinaio il quale, volente o nolente, ha veramente molto poco margine per la gestione dei prezzi. Per la maggior parte si tratta di gestori a cui vengono imposte le tariffe e gli orari di lavoro. Ma è ovvio che anche da parte loro c’è del malcontento: con questo aumento indiscriminato anche il volume degli affari tende a calare.

«La situazione è difficile – ammette Alessandro Vietina, gestore del distributore Q8 in via Buonarroti a Viaregio e presidente del sindacato dei benzinai Faib per la Toscana nord – l’aumento è stato repentino e dall’oggi al domani i prezzi sono saliti alle stelle. Io stesso mi ritrovo a vendere un litro di benzina a due euro. Noi adottiamo i prezzi che ci vengono imposti dalle compagnie e la clientela se la rifà su di noi. Il momento è pesante ma il singolo gestore può fare davvero poco per scongiurare questi aumenti. Il sindacato si è mosso per far fronte a questa emergenza con un’interrogazione parlamentare perché in questo momento, oltre all’aumento della materia prima, non è chiaro quale sia la causa di questi rincari. C’è sicuramente un aumento del prezzo dell’energia ma i consumatori in questo periodo sono a disagio. Il costo del carburante ha un andamento ciclico e a volte si abbassa e si alza nell’arco di un anno ma questa è un’anomalia. Ovviamente per tutta risposta c’è stato anche un calo dell’utenza: la benzina a oltre due euro ha superato una soglia psicologica, oltre che economica».

Fonte iltirreno.it  –  Articolo di C.B.M.

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