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Prezzi carburante alle stelle: “Ecco perché”

I vertici dell’Unem: “Il 60% del costo finale se ne va in tasse. La benzina rispetto a gennaio è aumentata di 19 centesimi al litro”

Ascoli Piceno, 10 ottobre 2021 – Sono in salita i prezzi dei carburanti per autotrazione. A risentirne maggiormente sembra essere il gas, che ha fatto registrare una vera e propria fiammata. In aumento benzina e diesel che, ad ogni modo, negli ultimi giorni stanno chiudendo con un andamento poco mosso. Ne abbiamo parlato con i vertici di Unem (Unione Energie per la Mobilità) ex Unione Petrolifera.

Quali sono le dinamiche che determinano i prezzi dei carburanti?

“Le dinamiche dei prezzi dei carburanti sono strettamente legate all’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati (Platts) e non tanto a quelle del greggio che di per sé non è il benchmark di riferimento, bensì una proxy, considerato che da un barile, pari a 159 litri, si ottengono una pluralità di prodotti (dal gpl al kerosene) di cui benzina e gasolio sono solo una frazione. Prodotti che poi assumono una loro autonoma valorizzazione economica essendo commercializzati su mercati diversi e distinti”.

Quanto gravano le tasse sul costo del carburante?

“Sui prezzi dei carburanti grava una componente fiscale che è oltre il 60% del prezzo finale e una delle più alte in Europa (per la benzina siamo secondi soltanto all’Olanda, mentre per il gasolio siamo primi). In pratica, su un litro di benzina che, stando all’ultima rilevazione del Mite, è di 1,687 euro/litro oltre 1 euro sono tasse (accisa e iva)”.

Cosa possono fare le aziende produttrici per contenere i costi e gli aumenti?

“Tenuto conto del peso fiscale e del costo della materia prima (Platts) che rappresenta il 35% del prezzo finale, le aziende petrolifere possono dunque agire solo sul 3-4% del prezzo finale”.

I prezzi stanno aumentando a dismisura mettendo in crisi l’autotrasporto. Dove arriveremo?

“Guardando agli andamenti dall’inizio dell’anno (considerato che lo scorso anno in questo periodo eravamo ancora nel pieno della seconda ondata della pandemia e dunque con prezzi anormalmente bassi per mancanza di domanda), emerge che nel periodo gennaio-ottobre 2021 il prezzo industriale della benzina, cioè al netto delle tasse, è aumentato di 19 centesimi euro/litro, quello del gasolio di 17 centesimi, in entrambi i casi meno delle analoghe quotazioni internazionali”.

Perché i prezzi dei carburanti in Italia sono i più alti d’Europa?

“I prezzi italiani al netto delle tasse sono i più bassi d’Europa e non i più cari. Dall’ultima rilevazione della Ue (uscita proprio giovedì) risulta infatti che benzina e gasolio in Italia costano 4-5 centesimi in meno rispetto alla media europea. La differenza del prezzo alla pompa è tutta nella componente fiscale. Rispetto ad altre materie prime energetiche, come ad esempio il gas, i carburanti sono quelli che si sono apprezzati di meno”.

Fonte ilrestodelcarlino.it –  Articolo di ma.ie

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