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Sequestrata ditta di autolavaggio dai carabinieri: acque sporche scaricate nella fognatura e lavoratori in nero

L’attività di Francavilla al Mare dovrà rimanere chiusa fino al ripristino delle condizioni di legalità. Sanzioni amministrative per un totale di 4.400 euro  e prescrizioni penali per 7.466 euro.

Lavoratore irregolare e scarico delle acque reflue senza l’uso di un depuratore. I carabinieri della stazione di Francavilla e i forestali di Chieti, congiuntamente al nucleo ispettorato del lavoro teatno (Nil) e al Nipaaf (nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e forestale), hanno ispezionato un autolavaggio di Francavilla, gestito da un cittadino di nazionalità pakistana per il controllo di eventuali lavoratori irregolari, al rispetto delle norme ambientali e la verifica di presenza di cittadini irregolari sul territorio nazionale.

Gli accertamenti hanno permesso, quindi, di verificare che all’interno dell’autolavaggio prestava servizio un lavoratore di nazionalità pakistana senza contratto di lavoro e lo scarico abusivo delle acque reflue dei lavaggi confluiva direttamente in fognatura, seppur presente un piccolo impianto di depurazione che però non veniva acceso ed utilizzato. I tre cittadini pakistani trovati a lavoro erano in regola con i permessi di soggiorno.

Sono scattate sanzioni amministrative per un totale di 4.400 euro  e prescrizioni penali per 7.466 euro. Per lo scarico abusivo è stato denunciato il gestore sono stati eseguiti i prelievi delle acque. Sul posto è intervenuto anche il personale dell’aca abruzzo che gestisce l’impianto di depurazione.

I campioni di acqua saranno analizzati nei laboratori dell’Arta Abruzzo. Al termine dell’ispezione nell’autolavaggio, dunque, è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero, essendo stato impiegato un lavoratore senza assunzione. Sono state riscontrate anche altre irregolarità: tre lavoratori non sono stati sottoposti a visite mediche preassuntive, non è stato redatto il documento di valutazione dei rischi e le acque reflue industriali sono state scaricate in assenza di autorizzazione. nei confronti del gestore, pertanto, l’attività dovrà rimanere chiusa fino al ripristino delle condizioni di legalità.

Fonte chietitoday.it

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