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Controlli dei distributori, prezzi irregolare quasi in un caso su due

I controlli di Polizia locale hanno rilevato ritardi e costi maggiori di quelli comunicati all’Osservatorio del Mise. Sanzioni e accertamenti su due esercizi ‘duplicati’ con tariffe diverse.

Su un totale di 71 distributori presenti nel territorio comunale, la Polizia locale di Modena ne ha controllati a campione 27 per verificare che i prezzi aggiornati e comunicati al sito del Mise corrispondessero con quelli esposti alle pompe di benzina e gasolio del territorio comunale. Dei 27 distributori controllati, 12 sono risultati irregolari.

I gestori degli impianti di distribuzione di carburante devono comunicare, infatti, al Mise Ministero dello sviluppo economico i prezzi praticati per tutte le tipologie di carburanti (benzina, gasolio, gpl e metano) e per tutte le forme di vendita (con priorità per la modalità self service, se attiva durante l’intero orario di apertura) ai fini della pubblicazione sul sito dell’osservatorio prezzi del Mise (https://carburanti.mise.gov.it/OssPrezziSearch/)

L’osservatorio dei prezzi del carburante vuole offrire uno strumento di trasparenza al consumatore, il quale può per esempio orientarsi verso uno o l’altro distributore anche in base alla convenienza economica.

A inizio mese il Nucleo Antievasione Tributi Locali della Polizia Locale, ha verificato in modo generalizzato il sito del Mise per quanto riguarda i distributori del territorio comunale di Modena e sono emerse diverse anomalie sia negli aggiornamenti dei prezzi dei carburanti sia tra il prezzo dichiarato dai distributori all’Osservatorio dei prezzi e quello realmente applicato alla pompa.

I controlli si sono svolti attraverso sopralluoghi sul posto, effettuati tutti lo stesso giorno e rilevamento fotografico dei prezzi applicati alla pompa del self service. Complessivamente le irregolarità rilevate hanno dato luogo a 14 sanzioni amministrative per un importo totale di 11.280 euro.

La violazione più diffusa (6 sul totale) riscontrata dagli operatori ha riguardato il mancato aggiornamento dei prezzi dei carburanti sul sito del Mise entro gli otto giorni massimi previsti; in tempo di continui rincari dei carburanti il mancato aggiornamento può voler dire un significativo scostamento dai prezzi effettivamente applicati.

Tre violazioni riguardavano, invece, una difformità di prezzi dichiarati: più alti applicati alla pompa e più bassi comunicati al Mise. Quattro violazioni, due al Regolamento Comunale e due al Codice della Strada, erano relative, infine, all’installazione abusiva di pubblicità, prive di autorizzazione e del relativo pagamento del canone unico patrimoniale di esposizione pubblicitaria.

Sono poi al vaglio di ulteriori accertamenti due analoghe situazioni in cui lo stesso distributore, per logo e collocazione, compariva due volte nell’elenco dei 71 impianti di Modena iscritti al Mise, ma con prezzi diversi. In un caso i prezzi erano corrispondenti a quelli esposti sulle pompe mentre nel secondo caso, quello che potremmo definire “clone” dichiarava prezzi inferiori, se non fuori mercato (uno addirittura pubblicizza ancora il prezzo della benzina e del gasolio self service a 0,999 euro). L’escamotage permette ai distributori con prezzi più bassi di comparire primi nella ricerca in elenco nel territorio di Modena per convenienza sul prezzo del carburante applicato, di fatto ingannando il consumatore finale, che si accorge della differenza di prezzo solo una volta giunto alla pompa per fare il pieno.

Nei prossimi mesi sono previsti ulteriori controlli, a campione, da parte del Nucleo di Antievasione Tributi della Polizia Locale di Modena per verificare il rispetto della normativa sulla comunicazione corretta dei prezzi dei carburanti.

Fonte modenatoday.it

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