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Indagine su presunta truffa gasolio: la precisazione dell’imprenditore Ubaldo Notari

Riceviamo e pubblichiamo a completezza dell’articolo relativo all’indagine sulla presunta truffa gasolio-eco bonus la precisazione dell’avvocato Matteo Bettini difensore dell’imprenditore Ubaldo Notari e della società Centro Energie.

Riceviamo e pubblichiamo a completezza dell’articolo relativo all’indagine sulla presunta truffa gasolio-eco bonus la precisazione dell’avvocato Matteo Bettini difensore dell’imprenditore Ubaldo Notari e della società Centro Energie. Ne prendiamo e atto a norma di legge pubblichiamo il testo. 

L’introduzione nel titolo di quest’ultima della dicitura “IN ODORE DI MAFIA” risulta essere del tutto inveritiera e fuorviante per il lettore ed, inoltre, il testo dell’articolo è gratuitamente e, pertanto, infondatamente, allarmista nella parte in cui paventa “il rischio per chi ha sottoscritto contratti con le aziende implicate è duplice: non veder partire i lavori oppure dover sostenere tutte le spese , dicendo addio all’ecobonus” atteso quanto segue.

Il procedimento al vaglio del G.I.P. del Tribunale Penale di Perugia e le connesse indagini, infatti, non vertono in alcun modo sul fenomeno delle mafie nella loro più ampia eccezione. Le fattispecie criminose di cui ai capi di imputazione dell’ordinanza cautelare, invero, afferiscono esclusivamente a reati di natura puramente finanziaria senza alcun riferimento alla compartecipazione delle su menzionate criminalità organizzate.

Tanto meno risulta, nel modo più assoluto, aderente al vero l’evenienza che il provvedimenti cautelari in virtù dei quali le società interessate sono state sottoposte a sequestro trovano la loro ragion d’essere nella circostanza che queste ultime fossero “collegate a soggetti inseriti nelle liste dell’antimafia”. Posto quanto sopra, è di tutta evidenza che allo stato non sussiste alcun rischio in capo ai soggetti (sia privati che condomini) che hanno affidato alla Centro Energia s.r.l. società l’esecuzione delle opere di efficientamento energetico e di miglioramento sismico di cui al “Decreto Rilancio” di non vedersi riconosciuto il c.d. “Superbonus 110” e, tanto meno, di doversi far integrale carico degli oneri delle ora menzionate lavorazioni a causa di “interdittiva antimafia” che, nel caso specifico, non è nemmeno lontanamente in previsione.Preme evidenziare, da ultimo, che il ramo di azienda della scrivente società che si occupa della realizzazione delle opere edili ricomprese nel c.d. “Superbonus 110” non ha avuto alcuna implicazione nelle indagini poste in essere dalla Procura di Perugia e l’operatività dello stesso risulta impregiudicata. Con richiesta di procedere quanto prima alla pubblicazione dei contenuti dell’odierna richiesta di rettifica, si porgono distinti saluti.

Fonte perugiatoday.it

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