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Hacker colpiscono colonnine di ricarica russe (con insulti a Putin)

Il cyber attacco ha disattivato alcune postazioni di ricarica a Mosca, riportando messaggi pro Ucraina e contro il presidente russo

Mentre tutto il mondo rimane con il fiato sospeso in attesa del secondo round di negoziati tra Russia e Ucraina, la guerra si combatte anche fuori dai campi di battaglia e colpisce settori che vanno dall’economia, con le sanzioni dell’Occidente al Cremlino, fino all’industria. E poi ci sono i contrattacchi meno convenzionali, come quelli cibernetici.

Dopo le prime mosse di Anonymous contro Russia e Bielorussia, un altro esempio arriva dai dintorni di Mosca, dove alcuni automobilisti hanno girato un breve video per mostrare un attacco hacker in corso ad una colonnina di ricarica, resa inutilizzabile, ma non solo. Le immagini hanno per protagonista una stazione di ricarica dell’operatore locale Россети.

Il video

I 71 secondi di filmato immortalano le frasi “Call service, no plugs available” apparire sul display dell’infrastruttura. Subito dopo, fanno la loro comparsa altre parole, di tono decisamente diverso, che fanno capire di non essere al cospetto di un semplice malfunzionamento.

“Putin Xujlo”, un insulto molto esplicito diretto al presidente russo (traducibile come un “Putin testa di xxxxx”) e “Gloria all’Ucraina” sono i messaggi che si trovano davanti i due cittadini russi, impossibilitati a ricaricare la propria auto. È evidente anche in questo caso l’obiettivo di colpire aspetti legati alla quotidianità dei russi, nel tentativo di far crescere la pressione sul Cremlino e indurlo a rinunciare al drammatico scontro muscolare con il Paese confinante.

C’entra Anonymous?

Ma chi può esserci dietro l’episodio? Qualcuno ipotizza un coinvolgimento di Anonymous, la famosa organizzazione hacker che, già all’indomani dell’invasione, aveva promesso e lanciato alcuni attacchi cibernetici contro Russia e Bielorussia.

Sono diverse le segnalazioni di siti web oscurati dopo la minaccia, compresi alcuni portali governativi. È quindi possibile che Anonymous sia riuscito a entrare nei sistemi informatici di Россети e a disabilitare l’uso delle colonnine. O se non loro, altri hacker con una certa esperienza. Nel frattempo, Elon Musk (anch’egli finito tempo addietro nel mirino di Anonymous) si muove con Tesla e SpaceX per aiutare Kiev.

Fonte insideevs.it – Articolo di Riccardo Ciriaco

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