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Caro carburanti in Umbria, benzina di nuovo oltre i due euro

I prezzi della benzina e del gasolio tornano a salire anche in Umbria tra effetto del conflitto in Ucraina e speculazioni. Il taglio delle accise disposto dal governo non basta a snellire la spesa per le famiglie perché in molte stazioni di rifornimento ormai si superano abbondantemente i due euro a litro per la benzina, anche in modalità self. L’osservatorio dei prezzi del ministero per lo Sviluppo economico fornisce un quadro della situazione prendendo in esame 431 impianti della regione. Prezzi altissimi in quelli dislocati nel tratto umbro dell’autostrada: alla Esso Giove Ovest la benzina in modalità self raggiunge quota 2,079 e addirittura 2,469 in modalità servito. Il gasolio arriva a 2,029 in modalità self e 2,419 servito. La rilevazione è del primo giugno alle 18. Sempre in autostrada, ma alla IP di Giove Est, la benzina tocca i 2,004 in self e 2,250 in modalità servito mentre il gasolio è a 1,924 in self e 2,184 per il servito. L’aggiornamento, in questo caso, è alle 14,36 di giovedì 3 pomeriggio.

Uscendo dall’autostrada e arrivando dalla parte opposta della regione, alla stazione Q8 di Ponte San Giovanni, la benzina self raggiunge i 2,014 mentre con il servito si arriva a 2,304. Per quanto riguarda il gasolio, siamo a 1,899 per il self e a 2.189 per il servito (rilevazione di ieri mattina). Supera quota 2 euro (2,019 in modalità self) la benzina al Q8 Eurofuel di Fabro mentre alla Q8 di Collepepe (Collazzone) si arriva a 1,978 benzina (self) e per il gasolio a 1,899. Per il servito si parla, rispettivamente, di 2,279 e 2,189. Tra i distributori dove il prezzo della benzina risulta meno caro, sempre secondo le rilevazioni dell’osservatorio aggiornate al 3 giugno (ieri), c’è l’IP di Palazzo di Assisi che vede il prezzo fermo a 1,629 e l’IP di Vaccara di Gualdo Tadino dove per un litro di benzina “bastano” 1,629 centesimi e per il gasolio 1,498. 
“Siamo arrabbiatissimi – dice Giulio Guglielmi, presidente Figisc Umbria, la maggiore associazione di rappresentanza dei gestori di impianti di carburante – La gente pensa che anche noi ci arricchiamo e invece guadagniamo sempre uguale: 30 millesimi al litro. Dirò di più: siamo disperati perché all’aumento del prezzo del carburante corrisponde una diminuzione delle vendite. La gente per non spendere si muove di meno: il rischio è che, terminato il lungo week end del 2 giugno, le famiglie utilizzeranno la macchina solo per lo stretto necessario. E per noi, che dobbiamo fare anche i conti con i rincari energetici, sarà l’ennesima mazzata. I prezzi dei carburanti, lo voglio sottolineare ancora, non li stabiliscono i gestori delle pompe di benzina ma le compagnie petrolifere. I gestori li subiscono”. Guglielmi anticipa che per giugno sono previsti nuovi aumenti.

“L’Opec ha annunciato un incremento della produzione di petrolio per luglio e agosto – evidenzia Guglielmi – ma cosa succederà a giugno?”. Secondo il Codacons, la nuova fiammata dei listini dei carburanti avrà effetti pesanti sui prezzi al dettaglio e sui cittadini. “Negli stessi giorni dello scorso anno la benzina costava 1,593 euro al litro e il gasolio 1,452 al litro – analizza l’associazione vicina ai consumatori – Per un pieno di benzina si spende il 20% in più rispetto al 2021, addirittura + 26% per il diesel. Di media, un pieno di benzina costa oltre 16 euro in più rispetto al 2021, 19 euro in più quello di gasolio”.

Fonte corrieredellumbria.corr.it – Articolo di Catia Turrioni

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