Assopetroli-Assoenergia ha preso parte al tavolo tenutosi al ministero dello Sviluppo economico sul settore automotive con i ministri Giancarlo Giorgetti, Daniele Franco (Economia), Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Enrico Giovannini (Infrastrutture), Andrea Orlando (Lavoro) e il viceministro Gilberto Pichetto Fratin (Mise). Presenti anche i rappresentanti delle altre associazione di categoria, sindacati e imprese.
Nel corso della riunione il Segretario Generale di Assopetroli-Assoenergia, Sebastiano Gallitelli, ha osservato che qualora le istituzioni (europee e nazionali) decretassero a breve termine il fine vita del motore endotermico, il rischio di veder naufragare sul nascere il progetto di ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti sarebbe concreto.
Le PMI del comparto della distribuzione, che per prime hanno iniziato ad offrire nuovi prodotti e servizi low carbon si trovano ora spiazzate: gli investimenti già effettuati per ammodernare la rete (in larga parte in ottemperanza agli obblighi imposti dalla Direttiva DAFI) rischiano di trasformarsi in stranded asset.
A fronte di un impatto pressoché nullo sul bilancio carbonico globale (l’intero parco circolante del continente pesa sulle emissioni totali soltanto per l’1,7%), l’Europa rischia di “auto-sabotarsi” e di restare un’apripista isolata.
La proposta di mettere al bando il motore endotermico deve quindi essere rigettata con forza, perché si assocerà a: blocco degli investimenti in R&S di carburanti low carbon; desertificazione industriale del nostro continente; dipendenza delle nostre economie dalla Cina (che detiene anche il quasi monopolio dei minerali critici e delle terre rare, materie prime per la realizzazione delle batterie); delocalizzazione delle emissioni climalteranti.
Fonte Assopetroli – Assoenergia