Complessivamente sono stati asportati ben 3 mila litri di carburante, per un costo, appunto, di circa cinquemila euro. Soldi che difficilmente il cinquantenne agrigentino rivedrà mai.
Il sistema di videosorveglianza non funzionava. Oltre al danno – quantificato in cinquemila euro -, anche la beffa per il proprietario del distributore di carburante di San Leone (AG), quell’impianto che, mercoledì sera, è andato in tilt e dove decine e decine di automobilisti hanno fatto il pieno gratis. Complessivamente sono stati asportati ben 3 mila litri di carburante, per un costo, appunto, di circa cinquemila euro. Soldi che difficilmente il cinquantenne agrigentino rivedrà mai. Le telecamere di sorveglianza avrebbero potuto dare una grossa, anzi determinante, mano d’aiuto agli investigatori. Ma adesso i carabinieri non hanno nulla per riuscire ad identificare, magari attraverso il numero delle targhe delle auto incolonnate, tutti coloro che approfittando del guasto del self-service hanno fatto benzina o gasolio senza spendere un centesimo di euro. E sono stati tanti visto che, nel giro di pochissimo tempo, sono stati erogati ben tremila litri di benzina e gasolio.
Il gestore del distributore di carburanti, così come consigliato dai militari del nucleo Operativo e Radiomobile che sono intervenuti sul posto non appena acquisito l’Sos, ha formalizzato una denuncia, a carico di ignoti, alla stazione dell’Arma di Villaseta.
Nessun dubbio naturalmente sul fatto che tutto è stato determinato da un improvviso guasto degli erogatori che, in modalità self-service, erano entrati in azione dopo che, per il gestore e i suoi collaboratori, la giornata lavorativa era finita.
L’attività investigativa naturalmente proseguirà. Ma sembra assai difficile che i carabinieri possano riuscire ad identificare tutti coloro che hanno fatto benzina gratis. Ammesso che vi siano altri impianti di videosorveglianza, posti a presidio di altre attività commerciali o imprenditoriali, difficilmente possono aver inquadrato le auto che facevano avanti e indietro dal distributore di carburante di San Leone.
Quel mercoledì sera stesso c’era qualche dubbio sul sistema di videosorveglianza: non era certo insomma che le telecamere fossero riuscite ad inquadrare con una risoluzione capace di far leggere i numeri delle targhe. Poi, però, è arrivata – per il gestore dell’impianto di carburante – l’ennesima boccata amara: il sistema di videosorveglianza non funzionava. Ecco materializzarsi quindi la beffa. Oltre al danno naturalmente.