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Prezzo del metano vola, distributori casertani chiudono. “A 3 euro al kg apertura è virtuale…”

Fedele, vicepresidente di Federmetano: “E’ la fonte energetica più ecologica, ma dal governo nessun intervento”

Nel corso degli ultimi mesi i prezzi del metano per auto hanno subìto un rialzo notevole: una situazione difficile non solo per l’intero comparto, ma anche per tutte le famiglie che negli anni hanno acquistato vetture che si alimentano con questa tipologia di combustile convinte di risparmiare, e per un maggiore rispetto dell’ambiente. In Campania, in totale, ci sono 120 impianti di distribuzione, 21 dei quali dislocati tra Caserta e provincia. Per capire meglio la crisi dei prezzi e avere un quadro più chiaro della situazione abbiamo intervistato Giuseppe Fedele, vicepresidente di Federmetano, associazione nazionale dei distributori metano per auto.

Quanto costa oggi il metano a Caserta, e cosa si prospetta per il 2023? “L’intero comparto sta vivendo un momento difficile, con un prezzo che oscilla tra 1,80 e 3,99 €/kg, ma in estate abbiamo avuto anche prezzi più alti. Da quanto ci risulta oggi, in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio, il Governo non ha preso in considerazione il pacchetto di misure che avevamo proposto per salvaguardare il comparto. Non sappiamo fino alle fine se ci saranno delle modifiche, ma è necessario intervenire subito per evitare una crisi del settore e ripercussioni sull’utenza. L’intero comparto è in fermento, e non c’è più tempo”.

Cosa chiedete nello specifico? “Attraverso ministri e viceministri abbiamo esposto varie proposte, in primis quella di mantenere anche per il 2023 l’Iva al 5%. Se così non fosse si rischiano prezzi ancora più alti,  con una crisi che colpirebbe le 20mila persone che in tutta la nazione lavorano nel comparto, e circa 1 milione e 100mila famiglie che usano l’auto a metano”.

A Caserta e provincia ci sono impianti che hanno chiuso per la crisi dei prezzi? “Si, ed è bene precisare che in questo momento ci sono anche distributori che non possono permettersi di vendere il metano a un prezzo inferiore di 3 €/kg : sono aperti ma è come se fossero virtualmente chiusi perché le condizioni di acquisto li obbligano ad avere prezzi fuori mercato, e quindi nessuno va a fare rifornimento e non incassano quasi niente, nonostante le altissime spese fisse a cui devono comunque far fronte”.

Tutto questo nonostante il metano sia tra le alternative considerate più ecologiche… “Non tutti sanno che il metano è considerato la fonte energetica più ecologica, tanto che l’Europa continua a puntare sul a metano, finanziando in tutta Italia, e in particolare nelle grandi città, la trasformazione delle flotte dei mezzi di trasporto a metano, puntando soprattutto sul BioMetano. In Campania, nel prossimo anno, ci saranno 600 nuovi autobus a Biometano. Ogni volta che consumiamo una molecola di Biometano è come se sottraessimo 31molecole di C02 dall’atmosfera…con questo dato si fa presto a capire quanto sia ecologico”.

Fonte casertanews.it

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