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Piano da 120 milioni per il Gnl nell’area industriale di Cagliari

È in dirittura d’arrivo il progetto avviato dalla Sardinia Lng per costruire il primo rigassificatore della Sardegna . L’impianto a regime garantirà all’area 12 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto

Un investimento da 120 milioni per garantire il Gnl (gas naturale liquefatto) nell’area industriale e metropolitana di Cagliari e con un’attenzione anche alle altre parti dell’isola. Il tutto attraverso la costruzione di un deposito costiero con annesso impianto di rigassificazione e spazio per il bunkeraggio delle navi a metano. A portare avanti il progetto che segna una svolta in Sardegna, giacché l’isola è ancora senza metano, è la Sardinia Lng, azienda con sede a Cagliari partecipata da Isgas, Cosin e Vitaly (a sua volta controllata per il 50 per cento da Vitol e per l’altro 50 da Comoil). Il progetto, in viaggio da sei anni (a presentarlo la prima volta è stata la Isgas che poi è diventata azionista di Sardinia Lng) a marzo del 2021 ha ottenuto la Via (valutazione di impatto ambientale) nazionale e i pareri dai ministeri e quindi il decreto. Non solo, recentemente ha superato anche l’ultimo ostacolo: il ricorso pendente al Tar presentato da un’azienda operante nel porto di Cagliari che chiedeva l’annullamento delle autorizzazioni per la vicinanza all’area dove operano personale, navi e mezzi.

«Si tratta del primo rigassificatore presente in Sardegna – chiarisce Giuseppe Delitala, ingegnere e progettista dell’intero compendio –, perché a Oristano c’è un deposito costiero. Questo è un intervento importante che avrà risvolti positivi sia per quanto riguarda l’ambito civile sia per quanto riguarda quello industriale».

L’intero progetto porta appresso investimenti, privati, con ricadute occupazionali locali. «Si presume che durante la costruzione, che durerà circa un anno e mezzo – argomenta il progettista – ci siano circa 150 persone impegnate nella realizzazione di opere civili e urbanizzazione, edifici sottoservizi». A lavori ultimati e impianto avviato si stima una presenza di circa una cinquantina di persone.

Il progetto prevede la costruzione di un terminal Gnl nel Porto canale di Cagliari composto da un impianto di stoccaggio con una capacità di 22 mila metri cubi e un impianto per la rigassificazione del gas naturale liquefatto. Ossia la trasformazione dallo stato liquido a quello gassoso. Perché il gas che arriva con le navi criogeniche è a una temperatura di 162 gradi sotto zero e prima di essere immesso in rete deve essere rigassificato. Ossia passare attraverso un impianto che lo trasforma con un indice moltiplicatore di uno a 600. Ossia un metro cubo di Gnl, genera 600 metri cubi di metano. «La capacità effettiva del deposito sarà di 20 mila litri di Gnl – dice il progettista – questo significa che avremo 12 milioni di metri cubi di metano». Ad approvvigionare il deposito le navi provenienti, in linea di massima, dall’Algeria e quindi la possibilità di avere una produzione continua.

Già delineato anche il bacino d’utenza dell’impianto. Destinatari del gas prodotto saranno sia gli utenti di Cagliari e dell’area metropolitana, sia quelli della zona industriale di Macchiareddu. In questo caso si stima una richiesta annua di gas pari a 35 milioni di metri cubi. Lo studio previsto per la realizzazione dell’intervento stima in 17 milioni di metri cubi di metano la richiesta dell’intera area metropolitana.

In prospettiva poi il collegamento con gli altri centri della Sardegna, dal Sulcis sino all’Oristanese. C’è poi un altro aspetto, come sottolinea Delitala, e riguarda il fatto che il porto di Cagliari è stato inserito tra i 12 scali in cui si dovrà realizzare lo spazio per il bunkeraggio delle navi che andranno a Gnl. I progettisti stimano poi, per gli usi domestici, un risparmio del 33 per cento rispetto agli attuali combustibili.

Fonte ilsole24ore.com – Articolo di Davide Madeddu

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