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Parodi e l’indiano che non vuole lavargli l’auto: “Abusivo e pure schizzinoso. Poi non lamentarti se resti un barbone…”

Un’altra avventura quotidiana di Roberto Parodi. Va all’autolavaggio e ci trova l’abusivo. Non ha monetine per i gettoni (“ci volevano i sesterzi come nel Medioevo). Contrattano lui e l’indiano ma quando quest’ultimo vede la Volvo…

quanti sarà capitato di andare all’autolavaggio e trovare qualcuno che si offre per lavare la macchina al posto vostro? Cifra simbolica, alla buona, anche contrattabile. Fore un po’ di più di quanto avresti speso con i gettoni, ma almeno ti eviti lo scazzo. Dai, dite la verità. Anche al Parods è successo. Lo racconta lui nel suo ultimo video. “Volevo far lavare la Volvo. Vado da uno con i gettoni, peccato che ci volevano le monete; cioè, proprio i sestresi, come nel Medioevo. Avevo delle banconote e la carta di credito. Mi si avvicina l’abusivo indiano, grasso come un frate, che stava magnando un paninazzo e una Coca-cola. Stava come un principe”. E inizia la storia: “Mi fa: ’10 euro e te la lavo io’. Va be’ dai, 10 euro mi dai una spazzolata anche al dentro. E lui mi fa: ‘No, no dentro no, solo fuori’. Mentre cercavo disperatamente di decifrare come si facesse a tirar fuori i gettoni mi si riavvicina e mi fa: ‘Va be’, va be’, 10 euro e faccio anche dentro’. Ah, ok dai, ti do il deca. Il deca lo avevo”.

Ma ecco il plot twist. Quando tutto sembrava fatto l’abusivo fa marcia indietro: “Senonché, guarda bene la Volvo e: ‘No, no, station wagon; no, no, troppo troppo, io non fare’. Come troppo, troppo? La Volvo era grossa negli Anni Ottanta, ora qualsiasi utilitaria è più grossa. Oh, prende e va via. Morale: ho racimolato qui delle monetine e me la son lavato io”. Sforzo previsto e protratto nel tempo, anche mentre registrava questo video. Ma la cosa ha lasciato a Roberto Parodi qualche perplessità: “Però io dico: questo qua, abusivo e pure schizzinoso, si guadagnava 10 euro in venti minuti pure in nero… Son ripassato e stava ancora lì, non ha fatto un cazzo per mezz’ora. Poi però non lamentarti se resti un barb…” Sigla.

Fonte mowmag.com –  Articolo di Riccardo Canaletti

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