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Scarichi illegali, chiusi due autolavaggio a Manduria e Torricella. Sospensione dell’attività e sequestro degli immobili.

Due distinte operazione della Guardia di Finanza della compagnia di Manduria hanno portato alla luce due situazioni di rischio ambientale sospendendo l’attività di autolavaggio di due officine situate nella città Messapica e a Torricella.
Nel primo caso, a seguito di autonoma attività investigativa in materia di reati ambientali, i militari delle fiamme gialle alla guida del capitano Giuseppe Lorenzo hanno eseguito un controllo in una stazione di autolavaggio in via Caporetto (e non via per Oria come precedentemente scritto), rilevando delle gravi irregolarità nel sistema di raccolta e scarico delle acque di scolo.
Alla luce di questo, i militari dello speciale corpo di polizia economica e finanziaria hanno denunciato il titolare dell’autolavaggio contestandogli l’inosservanza delle misure in materia di tutela ambientale previste nel reato di «scarichi di acque reflue industriali pericolose senza autorizzazione». Oltre alla denuncia penale, per cui il denunciato se la vedrà con la magistratura competente, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro probatorio due immobili, rispettivamente di 50 e 25 metri quadrati che erano stati adibiti a camere per il lavaggio di autovetture.
Sigilli anche a tutte le attrezzature presenti tra cui aspirapolvere, lavasedili, due idropulitrici, compressore, autoclave, impianto di depurazione e minuterie varie.
Spostandosi a Torricella, la stessa squadra di investigatori ha puntato l’attenzione su un’altra società individuale del posto che eseguiva attività di autolavaggio all’interno di garage allestiti allo scopo.
Secondo i militari anche in questo caso l’attività industriale non rispettava le norme antinquinamento ambientale in special modo quelle che regolano gli scarichi al suolo di sostanza pericolose. Come per Manduria, anche in questo secondo caso è stata denunciato il titolare dell’attività che dovrà rispondere ai magistrati dei reati penali addebitatigli. E dovrà rinunciare, almeno per il momento, agli immobili utilizzati per svolgere l’attività imprenditoriale.
Sono stati quindi sottoposti a sequestro probatorio un fabbricato di 175 metri quadrati adibito all’autolavaggio con tutte le attrezzature in esso contenute: aspirapolvere, lavasedili, idropulitrice, compressore, impianto di depurazione ed altri attrezzi meccanici.

Fonte lavocedimanduria.it

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