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Oli di motori e pneumatici in un terreno coltivabile: sequestrato un autolavaggio

Sono in corso ulteriori attività investigative al fine di verificare la regolarità delle concessioni edilizie relative al manufatto.

NAPOLI – Mercoledì mattina gli agenti del Comando Distaccamento Polizia Stradale di Nola hanno denunciato l’Amministratore Unico ed il Socio Accomandante di una società di auto-carrozzeria dei paesi vesuviani per attività di gestione di rifiuti non autorizzata in quanto i reflui industriali e quelli piovani provenienti dal ciclo produttivo dell’attività di carrozzeria, consistenti in componenti degli organi propulsori, pneumatici usurati, cerchi arrugginiti di veicoli, carcasse di veicoli, materiale ferroso, olii minerali e solventi abbandonati indiscriminatamente e senza alcuna protezione, confluivano direttamente nel terreno agricolo adiacente l’Opificio, e senza che le stesse acque subissero preventivamente un processo di depurazione cosi come previsto dalla normativa in materia.

L’attività è il frutto di un controllo amministrativo finalizzato al contrasto dei reati di ricettazione  di veicoli o parti di essi ed alla verifica della correttezza e liceità del servizio reso dalle imprese esercenti l’attività di manutenzione, riparazione e pulizia dei veicoli a motore (meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto, gommista e autolavaggio) denominata “Attività di Autoriparazione” e di “Autolavaggio”, anche in relazione al rispetto della normativa in materia ambientale conseguenti alle suddette attività.

Nello specifico, veniva accertato che i reflui industriali provenienti dal ciclo produttivo dell’attività di carrozzeria, abbandonati indiscriminatamente e senza alcuna protezione, confluivano direttamente nel terreno agricolo, attraverso un percorso fognario, verosimilmente creato ad arte, direttamente nel terreno adiacente.

Pertanto, poiché  i reflui industriali dell’attività posta in essere dall’officina non seguivano  un percorso preventivo di depurazione a parte, l’intera area interessata all’attività e tutto il materiale e inquinante rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro.

Sono in corso ulteriori attività investigative al fine di verificare la regolarità delle concessioni edilizie relative al manufatto.

Fonte ilmeridianonews.it

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