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Caro carburanti: «Le colpe non ricadano sui benzinai»

Moreno Parin, coordinatore dell’associazione “Gestori Carburanti Treviso”, interviene sulle speculazioni che in questi giorni interessano i prezzi dei carburanti: «Prezzi imposti dalle compagnie petrolifere»

La Procura di Roma ha aperto un’indagine per individuare eventuali reati speculativi sui prezzi dei carburanti, e sembra che non sia l’unica: il Codacons promette denunce in tutta Italia, mentre il ministro Cingolani grida alla “colossale truffa”. Una situazione sempre più tesa, su cui è intervenuto anche Moreno Parin, coordinatore dell’associazione “Gestori Carburanti Treviso“.

Il commento

«Quello che decisamente mi preoccupa è che in questi ultimi giorni sembra stia passando l’idea che gli speculatori sono i gestori. Nel comunicato del Codacons si legge infatti: “benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori”. Denuncerei il Codacons per diffamazione aggravata – commenta Parin – parlano senza sapere di cosa stanno parlando, non hanno la più pallida idea di come funziona il settore dei carburanti, ed è colpevole ignoranza. Cominciamo dalla seconda affermazione, una gestione media “gira” le giacenze in cisterna mediamente ogni quattro giorni, quelle con erogati maggiori ogni due giorni, i più “sfigati”, quelli che vendono sotto la media, al massimo arrivano alla settimana, e allora non si capisce come questi paladini disinformati abbiano potuto scrivere mesi al posto di giorni. Non bastasse questo – continua – ricordo che per quanto riguarda gli impianti con il marchio delle compagnie petrolifere il prezzo di vendita al pubblico è imposto dalle stesse e sempre le stesse impongono di aggiornare i prezzi in tempo reale, alcune lo fanno addirittura in automatico dalla sede. Se poi il gestore dovesse sgarrare ci sono le penali che arrivano alla rescissione del contratto. Voglio ricordare che in questa gravissima situazione il gestore è due volte vittima del caro prezzi, la prima come imprenditore, se così vogliamo chiamarlo: è risaputo che il guadagno del gestore è pro-litro, non guadagna in percentuale, prende mediamente 3,5 centesimi di euro al litro, che poi un litro costi uno, due o tre euro nulla cambia, sempre quello guadagna su un litro di carburante. Oggi su un rifornimento di 50 euro il gestore guadagna 90 centesimi, lordi da tasse e costi vari, se poi questi 50 euro sono pagati con bancomat o carta di credito pagherà subito 30 centesimi di commissioni, e, oggi, i pagamenti con la moneta elettronica riguardano il 70% delle vendite di carburanti. La seconda volta che è vittima avviene quando riempie il serbatoio della sua auto, perché a parte che si farà uno sconto di ben 3,5 centesimi al litro subirà lo stesso salasso dei clienti».

I prezzi

La media dei prezzi di benzina e gasolio rilevata dal Platts sul mercato del mediterraneo nel periodo maggio-dicembre 2021 era di 0,475 €-litro per la benzina e 0,467 €-litro per il gasolio (media alla pompa in self-service: € 1,683 benzina – € 1,544 gasolio), dai primi di gennaio è cominciata una progressiva corsa al rialzo che al 8 marzo ha fatto segnare questi numeri: 0,858 €-litro per la benzina e 1,100 €-litro per il gasolio, un amento di 0,383 €-litro la benzina e 0,633 €-litro il gasolio (media alla pompa in self-service: € 2,003 benzina – € 1,905 gasolio). Oggi i prezzi medi di vendita in self-service sono questi: benzina € 2,214 – Gasolio € 2,218. (fonte dati: Staffetta Quotidiana). «Spero di essere stato sufficientemente chiaro e che una volta per tutte si lascino in pace i benzinai per responsabilità che non hanno, ma nemmeno hanno mai avuto, è una categoria di imprenditori con una libertà di impresa fortemente limitata dal rapporto con le compagnie petrolifere, accusarli di tutti i mali del settore è ingiusto e disonesto. Un piccolo appunto, Eni è una multinazionale integrata, fa ricerca, produzione, raffinazione e vendita di tutto quanto concerne il petrolio, è una S.p.A. e l’azionista di maggioranza è lo stato italiano, possiede una rete capillarmente presente sul territorio nazionale, ecco qualcuno dalle parti di Roma potrebbe mettere una buona parola in merito ai prezzi dei carburanti, certo gli azionisti magari non gradirebbero vedersi ridurre gli utili, ma i consumatori italiani certamente ringrazierebbero» conclude.

Fonte trevisotoday.it

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