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Benzina, ecco le aree più care in Italia, Mef: «Non ci sono condizioni per taglio alle accise»

Il governo ha in programma di rinnovare il settore della distribuzione dei carburanti. Nel primo giorno di obbligo di esposizione dei cartelli con i prezzi medi praticati Regione per Regione, nelle province autonome e in autostrada, il ministero delle Imprese e del made in Italy e quello dell’Ambiente e della sicurezza energetica hanno annunciato i lavori a un disegno di legge che ha lo scopo di riorganizzare la rete e accelerare la svolta green.

I punti di rifornimento in Italia sono oltre 22 mila (contro gli 11 mila della Francia e i 14 mila della Germania), ma il progressivo sviluppo dell’automotive verso l’elettrico ha bisogno di implementare le infrastrutture per la ricarica. Il ddl, infatti, prevede un contributo per sostenere le spese per il potenziamento del collegamento alla rete di distribuzione elettrica, l’acquisto delle attrezzature e il risanamento ambientale negli spazi — attualmente dedicati agli impianti di distribuzione di benzina e gasolio — da adibire all’installazione delle colonnine con potenza di almeno 90 kW ciascuna.

I prezzi

Intanto, il costo di benzina e diesel continua a salire. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit (aggiornati alle 8 del 31 luglio), il prezzo medio praticato della benzina in modalità self service è di 1,913 euro al litro (1,984 in autostrada), mentre in “servito” si attesta a 2,047 euro al litro; il gasolio costa in media 1,767 euro al litro in modalità self service (1,854 in autostrada) e 1,903 come “servito”. I prezzi medi praticati del Gpl si posizionano tra 0,713 e 0,734 euro al litro e tra 1,402 e 1,476 quelli del metano. Stando ai cartelloni esposti ieri,

La mossa del governo

Secondo il ministro Adolfo Urso, però, ancora non si tratta di un allarme: «Tali aumenti sono conseguenza dell’incremento delle quotazioni internazionali — ha detto —, che comunque rimangono ben lontane da quelle precedenti nel momento in cui siamo riusciti a convincere la Commissione Ue sul tetto al prezzo del gas». Tanto che non sembra essere tra i piani del governo un eventuale nuovo taglio delle accise sui carburanti. Lo ha affermato lo stesso Urso e lo ha confermato la sottosegretaria del ministero dell’Economia e delle finanze, Lucia Albano, in commissione Finanze della Camera: il prezzo internazionale del petrolio «non ha registrato, con riferimento alla media del precedente bimestre, un aumento rispetto al valore di riferimento indicato nel Def che consenta l’adozione del decreto di riduzione delle aliquote di accisa applicate al gasolio e alla benzina», ha spiegato. L’invito, poi, a chi dovesse notare «anomalie» nella proposta dei prezzi da parte dei distributori, è di denunciarle direttamente alla Guardia di Finanza.

Fonte corriere.it – Articolo di Alessia Consonato

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